Ha tentato di violentare una donna carabiniere, non contento si è poi scagliato contro due suoi colleghi che erano intervenuti in suo aiuto. Ora un 25enne nigeriano è accusato di violenza sessuale, resistenza e lesioni nei confronti dei tre militari. Sabato, mentre si trovava nei pressi dell’infermeria del Centro per il rimpatrio di Ponte Galeria, ha prima provato a baciare una carabiniera, afferrandola per i capelli e poi, non riuscendo nell’intento, le ha leccato il viso lasciandole un’abbondante quantità di saliva sul volto. Ha quindi aggredito gli altri due militari che erano intervenuti in soccorso della donna e hanno riportato lesioni guaribili in tre giorni. Il 25enne, processato per direttissima, è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere.
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LA VICENDA
Erano circa le 12.30 dello scorso 30 settembre, i carabinieri della stazione di Ponte Galeria erano in servizio presso il Centro per il rimpatrio della zona e si trovavano vicino all’ingresso dell’infermeria per gestire l’afflusso degli ospiti della struttura con necessità di cure mediche.
I militari sono stati costretti a immobilizzarlo a terra e ammanettarlo e hanno riportato diverse lesioni. Una contusione allo zigomo destro, al viso, al cuoio capelluto e un’escoriazione al braccio destro per uno dei militari, mentre per l’altro la prognosi è stata della contusione del ginocchio destro. L’imputato è stato arrestato e tenuto fino alla direttissima nelle camere di sicurezza della caserma di Casal Palocco. Processato ieri, con le accuse di violenza sessuale, resistenza e lesioni, davanti ai giudici della quinta sezione penale, ha parzialmente ammesso l’accaduto anche se con parole non facilmente comprensibili e non sempre rispondendo in maniera pertinente rispetto alle domande che gli venivano poste. I giudici infatti, come da prassi, hanno chiesto all’imputato se volesse sottoporsi all’interrogatorio ricevendo risposta positiva. Ma quando hanno iniziato a chiedergli cosa fosse successo ha risposto con un «sì la donna l’ho afferrata ma loro si sono comportati male» o ancora «questo non è il mio comportamento ma il loro», «io non mi comporto come loro».
«MEGLIO LA GALERA»
Affermazioni sconnesse, tanto da far propendere il collegio per una perizia psichiatrica, su richiesta dell’avvocato Francesco Bicarini. L’arresto è stato convalidato e il 25enne sottoposto alla misura cautelare in carcere fino al processo, che si svolgerà con rito abbreviato subordinato all’esame psichiatrico, come chiesto dalla difesa. L’uomo, dopo la lettura della sentenza, si è rivolto al presidente del collegio chiedendo: «Dove vado io ora?». Alla risposta «in carcere» del giudice, ha replicato tronfio, ripetendo più volte la frase «Va bene, lì mangio e sto bene». Intanto l’associazione sindacale dei carabinieri Unarma ribadisce quanto già denunciato in precedenza: «La squadra per l’ordine pubblico all’interno del Cpr è stata ridotta ad appena 4 carabinieri. Il tutto a fronte di oltre 100 ospiti irregolari».
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