La contestazione, la notte tesa,
lo sprint con Cuttone: così Modica
è diventato tecnico dell'Aquila

La contestazione, la notte tesa, lo sprint con Cuttone: così Modica è diventato tecnico dell'Aquila
di Stefano Dascoli
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Lunedì 11 Aprile 2016, 23:06 - Ultimo aggiornamento: 23:27
L'AQUILA - Il nuovo tecnico dell’Aquila è Giacomo Modica. La decisione è arrivata dopo il ko di Prato che è costato la panchina a Carlo Perrone. La società, dunque, dopo una nottata di grande tensione e riflessione, ha deciso per il cambio della guida tecnica che già era stato paventato dopo la brutta prestazione al Lungobisenzio. Modica, ex centrocampista tra gli altri di Palermo e Padova in B e C1, è uno “zemaniano” di ferro, più volte collaboratore tecnico del boemo (per sei stagioni, anche al Fenerbahçe), ha una lunga militanza in panchina: Cosenza, Melfi, Celano, Lecco e negli staff di Roma, Cagliari, Salernitana, Napoli, Avellino. Ha il 4-3-3 come “credo” quasi indissolubile; l’ultima panchina, come collaboratore, è stata quella del Cagliari, la scorsa stagione. Insomma, una scelta molto coraggiosa quella della società, che ha optato per un profilo sicuramente di livello, ma piuttosto “estremo” nelle logiche calcistiche.

Non un semplice sergente di ferro (Modica è comunque un tecnico dalla decisa personalità) né un traghettatore. L'accordo prevede solo queste 4 partite con una prospettiva in ogni caso di un impegno anche per la prossima stagione se le cose dovessero funzionare. 

Il tecnico siculo ha superato la concorrenza in particolare di Agatino Cuttone, con il quale è stato in ballottaggio per qualche ora. L’idea della primissima ora era stata quella di contattare Ivo Iaconi.

Un sondaggio c’è stato, ma l’ex allenatore del Pescara ha mostrato qualche perplessità legata alla prospettiva immediata di entrare in corsa a sole quattro partite dalla fine. Per di più è ancora sotto contratto con il Brescia: una rescissione sarebbe stata possibile, ma forse non in tempi rapidissimi. Poi, nella mattinata di ieri, erano emersi i nomi di Cuttone, Dino Pagliari e, dulcis in fundo, proprio Modica. Alla fine a convincere la società è stata, probabilmente, la maggiore convinzione mostrata da Modica nell’accettare questa sfida.

Al ritorno da Prato, domenica, la squadra è stata attesa allo stadio Fattori da una trentina di tifosi. C’è stato un confronto acceso, a tratti dai toni duri, ma sicuramente franco, anche con il ds Alessandro Battisti e il tecnico Perrone, parso visibilmente dispiaciuto.

Nella mattinata il quadro era parso già piuttosto chiaro, con la decisione ormai acclarata di procedere all’esonero, formalizzata dopo una riunione serale con i soci. 
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