Viterbo, furia Cgil: "No al trasferimento
della centrale del 118 a Rieti"

Viterbo, furia Cgil: "No al trasferimento della centrale del 118 a Rieti"
di Federica Lupino
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Martedì 25 Febbraio 2014, 13:02
VITERBO - Se qualcuno pensa, con la scusa della mancanza dei requisiti a San Simeone, di spostare la centrale operativa del 118 a Rieti, sappia che sulla strada per la Sabina trover tutta la Cgil schierata.

Antonella Ambrosini, responsabile Cgil sanità, avverte tutti: il commissario straordinario Asl, Luigi Macchitella («Sono andata a cercarlo per dirglielo a voce - racconta - ma non l’ho trovato. Tornerò»); i responsabili Ares («Ho detto ai rappresentanti regionali che si sbrighino a trovare locali idonei per il 118 di Viterbo»); e pure i consiglieri della Regione eletti nel Viterbese («Se ci sono battano un colpo sulla sanità»). Sul pasticciaccio del S. Simeone, insomma, la Cgil è pronta ad alzare barricate.



Nel mirino del sindacato, la lettera con cui Macchitella, dopo il blitz della Procura che denunciava lo stato d’abbandono del plesso storico (e il 118 è ospitato dal ’95 in una piccola parte), comunicava all’Ares «l’opportunità del trasferimento presso altra sede» perché mancherebbero «i requisiti di sicurezza».



Ambrosini vuole vederci chiaro: «Ho parlato coi tecnici della Asl. Mi hanno confermato - racconta - che i sopralluoghi effettuati evidenziano problemi di sicurezza sull’intero stabile. Sebbene le ambulanze ne occupino solo una parte, è evidente che se rischio esiste, riguarda anche loro. E la sicurezza dei circa 30 operatori del 118 viene prima di tutto». Eppure qualcosa non quadra: «Anche se- è da anni che l’immobile è abbandonato - ragiona - solo ora, all’improvviso, si paventa una mancanza di idoneità». Insomma, la Procura tira le orecchie alla Asl per una sua inadempienza e la stangata arriva al 118?



«Ormai è nota la volontà della Regione - ricorda Ambrosini - di accorpare il 118 di Rieti con quello di Viterbo. Se la questione sicurezza esiste davvero, che Asl e Ares si sbrighino a trovare un immobile alternativo. Non vorremmo - chiude - che perdendo tempo, qualcuno ci venga a parlare di emergenza da risolvere con il trasloco della centrale a Rieti».
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