Il ritornello (annoso) viene dettato in coro dai turisti, tantissimi, che lo scorso weekend pasquale hanno scelto la Città dei Papi e non si sono persi il tour che la società Archeoares organizza nel complesso monumentale di piazza San Lorenzo, comprensivo del Museo, sale del Conclave e Gualtiero, museo del Conclave e sotterranei.
"Al termine delle visite - rileva Bruno Blanco - chiediamo ai partecipanti di riempire un questionario ed esprimere un giudizio sulla nostra offerta turistica e in generale sui servizi d'accoglienza del capoluogo. Le voci critiche riguardano per la quasi totalità la mancanza di servizi igienici". Per non parlare poi dell'assenza dei contenitori per i rifiuti e le scarse informazioni a chi viene da fuori.
Il Museo è stato più che gettonato nei giorni del ponte: quasi mille i biglietti staccati. "Le provenienze: soprattutto italiane, bacino della Capitale e della Toscana; un 10 per cento di stranieri". Blanco esprime, a nome dei visitatori, un altro appunto critico, legato alla sciatteria di aver lasciato l'insegna del vecchio ufficio turistico di via Ascenzi. "Quell'insegna - dice - va tolta. Ingenera equivoci. Molti infatti non si fermano a leggere gli avvisi microscopici che indicano il trasferimento della postazione allo Spazio Pensilina".
Anche a "Viterbo sotterranea" danno i numeri. Nelle viscere di piazza della Morte e dintorni sono penetrate circa 9 mila persone. "Abbiamo avuto - afferma Sergio Cesarini - un flusso ininterrotto di visitatori di tutte le età. Molti gli stranieri, soprattutto americani, che si sono fermati in città di ritorno da Civita di Bagnoregio". Ha funzionato a dovere l'angolo dei prodotti tipici della Tuscia allestito in loco.
"I maggiori apprezzamenti, con relativo acquisto - continua Cesarini - sonno stati ricevuti dai vini (Est! Est!! Est!!! su tutti) e dalla gamma di specialità a base di nocciole dei Cimini". Adesso Cesarini&C. si preparano per il prevedibile assalto del ponte del 25 aprile e del Primo Maggio. "La scelta di fare visite guidate anche in inglese - rileva - ci sta premiando, tanto che stiamo raccogliendo prenotazioni da gruppi che verranno in città da Svizzera, Francia, Regno Unito".
Se le due location hanno fatto il pieno, come è andata per altri servizi, bar su tutti, dislocati tra piazza delle Erbe, il Corso, il Teatro etc.? Molti hanno rispettato il turno settimanale, chi è rimasto aperto non si lamenta. "Noi - dice Gianni Valeri, dell'omonimo bar di via della Cava - abbiamo intercettato i visitatori che scendevano da piazza della Rocca. Consumi nella media, ma in compenso siamo stati apprezzati come ufficio informazioni".
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