Viterbo, parola ai turisti: «Bella, ma spenta e poco valorizzata. Che ci fanno le auto in centro?»

Viterbo, parola ai turisti: «Bella, ma spenta e poco valorizzata. Che ci fanno le auto in centro?»
di Simone Lupino
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Sabato 13 Agosto 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 21:49

Una città bella, ma in generale spenta e poco valorizzata. Suscita stupore che il centro storico sia aperto alle auto.

Sono le opinioni raccolte ieri - vigilia del week end preferragostano - tra i turisti che visitavano il capoluogo. Alle 9 di mattina in piazza San Lorenzo, muniti di mappa, ce ne erano già alcuni pronti per il tour zaini in spalla.

Valentina, Luca e il piccolo Bruno, una famiglia di Ravenna, sono arrivati quasi per caso. Per loro una tappa di passaggio. “Veniamo da una settimana al mare in Sardegna. Siamo sbarcati a Piombino e ora siamo diretti a Sulmona. Abbiamo deciso di fermarci qui per un paio di ore solo all’ultimo. Faremo un giro all’aperto. Due ore e poi ripartiamo”. “Perché proprio a Viterbo? Avevo letto - risponde lei – che è la città che vanta il quartiere medievale più grande d’Europa, mi incuriosiva”. Mentre lui associa Viterbo al fatto “che Orson Welles ci ha girato un film”.

Hanno deciso di prenderla comoda, invece, Stefano e Monica della provincia di Verona. Viaggiando insieme al loro cane di nome Casper, un bovaro del bernese, hanno optato per una casa vacanza in campagna “Siamo arrivati domenica scorsa e ripartiremo quella prossima”. Viterbo è anche un punto di partenza per visitare i borghi della Tuscia, e non solo.  “Siamo stati già a Orvieto, Civita di Bagnoregio e Celleno. Posti molto carini. Anche se ci siamo resi conto che forse bastavano meno giorni per visitare tutto”.

Mario e Federica sono una coppia grande di Milano. Per loro due notti in B&B. Ieri avevano acquistato il pass unico che dà accesso ai musei e ai palazzi della città. Poco prima delle 11 stavano aspettando davanti al duomo l’inizio della loro visita guidata. “Siamo qui già da un giorno, non conoscevamo Viterbo, ci attirava la Tuscia.

La città è molto bella, ma di sera ci è sembrata un po’ spenta. Ieri abbiamo fatto un giro dopo cena e non abbiamo trovato niente. A Orvieto e a Bolsena, dove siamo già stati, c’è molta più vita. Viterbo sembra un po’ abbandonata a se stessa”.

Una città a loro detta anche poco valorizzata:  “Rispetto alla storia che ha avuto e al patrimonio che custodisce serve sicuramente una spinta in più”. Città promossa, invece, per il decoro: “Abbiamo trovato pulito e ordinato ovunque”. E in effetti il centro storico sembrava tirato a lucido, al di là di qualche sbavatura. Anche se un’altra turista, Licia, anche lei di Milano, in vacanza con famiglia e amici arrivati prima di entrare a visitare la chiesa del Gesù, segnalava la presenza a terra in piazza di molti mozziconi di sigaretta. “Inconcepibile”, inoltre per lei, che il centro storico sia aperto alle auto.

Viterbo ha rappresentato una “scoperta” per Valentina e Alessandro, due giovanissimi in bici sulla via Francigena, da La Spezia a Roma. Lei a Viterbo c’era stata in gita scolastica, lui con la famiglia. "Per un tour veloce ci siamo affidati ai consigli del titolare del B&B dove abbiamo pernottato, ci è piaciuta”.

Oltre ai turisti italiani, presenti anche gli stranieri. Li riconoscevi ieri perché perplessi cercavano di interpretare le gigantografie dedicate alla Macchina di Santa Rosa attaccate nel cortile di Palazzo dei Priori. Per loro niente testo in inglese. La sindaca Frontini ha dichiarato di recente di voler rilanciare il titolo Unesco. Si potrebbe partire intanto da questo.

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