Noccioleti al posto degli uliveti? Arriva il no della Soprintendenza al paesaggio: ecco il regolamento

Noccioleti al posto degli uliveti? Arriva il no della Soprintendenza al paesaggio: ecco il regolamento
di Ugo Baldi
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 13:48

Fermare la monocoltura delle nocciole si può. Margherita Eichberg, soprintendente all'Archeologia, belle arti e al paesaggio per la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale, ha emesso una nota procedurale per regolamentare la sostituzione delle colture storiche o tradizionali con le piantagioni di nocciole o altre piante non tipiche.

La tesi è stata ripresa con forza, nell'incontro con il poeta Francesco Arminio, dal Biodistretto della via Amerina e delle Forre, che da tempo sollecita un intervento in questa direzione per salvaguardare il territorio e il suo paesaggio. Nel documento si sottolinea come, nei territori dove è presente un paesaggio agrario di rilevante valore, non sia possibile sostituire piantagioni come quelle dell'olivo con nuovi noccioleti. «Si tratta una decisione molto importante - dice il presidente del Biodistretto, Famiano Crucianelli - perché finalmente abbiamo uno strumento in più per fermare l'avanzata della coltivazione intensiva del nocciolo».

Il Biodistretto ha sempre messo in evidenza le conseguenze che la monocultura del nocciolo può avere sull'inquinamento del suolo e dell'aria, «sull'impoverimento delle nostre acque e sulla biodiversità.

Con la nota della soprintendente si sottolineano le conseguenze dannose anche per il paesaggio - ha aggiunto Crucianelli - e non considerare l'importanza del paesaggio è un gravissimo errore».

L'imperativo è non compromettere questo patrimonio, questa straordinaria eredità che viene dalla natura e dalla storia. «Non sarebbe solo un delitto contro la bellezza, ed è comunque cosa gravissima, ma sarebbe anche un colpo più agli interessi fondamentali delle nostre comunità», spiegano dal Biodistretto.  E così il poeta e paesologo Arminio ha concluso l'incontro: «Quando vi svegliate al mattino, guardate il cielo, guardate il panorama e sentitevi dei ricchi possidenti».

Il primo passo del Biodistretto sarà quello di coinvolgere i tredici comuni della zona, segnalando l'importanza della nota procedurale del Ministero e della soprintendente. «Fornisce uno strumento in più ai nostri sindaci - ha proseguito Crucianelli - e va a completare le ordinanze e i regolamenti che i diversi comuni hanno fatto per normare rigorosamente l'uso dei fitofarmaci nel nostro territorio».

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