Movida, il Covid non frena il contestato patto per la notte: «Nessuna modifica in arrivo»

Movida, il Covid non frena il contestato patto per la notte: «Nessuna modifica in arrivo»
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Martedì 6 Ottobre 2020, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 21:15
Nessuna stretta sugli orari di ristoranti e bar. È quanto trapela intorno al “Dpcm ottobre” in discussione in queste ore. Il modello Campania, almeno per ora, è destinato a rimanere isolato. Un sospiro di sollievo per le imprese, ma che non soffia via le nuvole e la consapevolezza che, nei prossimi mesi, nuovi ordini restrittivi potrebbero essere emanati in caso di una salita esponenziale della curva del contagio.

Eventualità contro la quale punta i piedi Confesercenti: «L’aumento dei contagi preoccupa tutti, ma la soluzione non può passare sempre e solo per la chiusura delle imprese – scrive in un nota il presidente della sezione provinciale Vincenzo Peparello - In questo modo si finisce per dare il colpo di grazia a centinaia di attività e mettere in ulteriore difficoltà migliaia di famiglie».

Aria pesante e paura che si respira soprattutto nei locali della movida, i più bersagliati e al centro delle attenzioni del governo per comportamenti in alcune occasioni oltre il limite. «Il problema non è legato ai pubblici esercizi piuttosto è nei comportamenti personali - continua Peparello – ed è necessario quindi fare appello al senso della responsabilità e al senso civico di tutti per evitare la diffusione del Covid. Bene, quindi, l’estensione generalizzata dell’utilizzo delle mascherine e il rafforzamento dell’App Immuni».

Una lancia in favore dei locali la spezza anche l’assessore allo sviluppo economico Alessia Mancini: «In questi tre mesi il comportamento dei gestori è stato esemplare – spiega - perchè hanno eseguito alla lettera prescrizioni e i risultati si sono visti». Sulle chiusure Mancini si mantiene sul filo di Confesercenti: «La salute è il primo valore ma una nuova eventuale serrata va considerata in base alla territorialità. Bisogna agire, con forza, dove c’è un reale bisogno. Restrizioni sui pubblici esercizi – ripete - vanno fatto solo dove e quando necessario».

Quanto al “patto della notte” e alle regole necessarie per ottenere la deroga oraria di un’ora (tra cui le porte chiuse e il divieto di sostare nell’area antistante al locale, che avevano sollevato dubbi e perplessità tra alcuni esercenti) per ora nessuna concessione. «Resta tutto così, la somministrazione all’interno garantisce una sicurezza maggiore sul fronte contagi e, inoltre, tutela area e residenti come è nella volontà dell’amministrazione – conclude Mancini - ma qualora dovessero arrivare direttive differenti dal governo o dalla Regione, allora valuteremo alternative».
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