Nel fine settimana della Tuscia tutto quanto fa spettacolo. A Tarquinia la rassegna “PagineAcolori” con un omaggio a Dante Alighieri a 700 anni dalla scomparsa. Venerdì 12, dalle ore 17,30, i ragazzi potranno compiere un viaggio virtuale nei versi della Commedia e scendere così, accompagnati dalle terzine del poema, nei gironi dell’Inferno, entrare nel Purgatorio, quindi salire fino in Paradiso. Nella Sala degli Specchi della biblioteca “Cardarelli”, Maria Vittoria Alfieri, esperta d’innovazione didattica, e Valeria Melchiorre, autrice di contenuti educativi, terranno l’incontro formativo dedicato a insegnanti, educatori, genitori e appassionati di lettura, dal titolo “AnDante – La Commedia come non l’avete mai esplorata prima”.
Ma per rimanere a Tarquinia, fa spettacolo la mostra degli autori e degli illustratori, il “cuore” della predetta rassegna, ordinata a palazzo Bruschi Falgari con le opere di Alessandro Ranghiasci, Alessandro Sanna, Atak, Beatrice Alemagna, Béatrice Rodriguez, Benjamin Chaud, Chiara Armellini, Corinna Luyken, Desideria Guicciardini, Franco Matticchio, Loricangi, Marco Somà, Paolo Proietti, Sophie Fatus, The Fan Brothers.
A Vetralla (sabato 13, alle ore 18, salotto di “OperaExtravaganza) faranno spettacolo “Le eroine del Melodramma”, grazie all’esecuzione delle più belle arie liriche nel salotto di OperaExtravaganza.
A Tarquinia (Teatro “Rossella Falk”, sabato alle ore 17), fa spettacolo un appuntamento per le famiglie con un grande classico della letteratura per l’infanzia: “Diario di un brutto anatroccolo”, regia di Tonio De Nitto, a cura della “Factory compagnia transadriatica”, che coniuga il teatro e la danza a partire dal testo per l’infanzia di Andersen.
E infine domenica, al Teatro Boni di Acquapendente, ore 17,30, “Pezzi. Si vive per imparare a restare morti tanto tempo”, regia e drammaturgia Laura Nardinocchi. Il racconto di una perdita, una lacerante mancanza nella vita di tre donne, una madre e due figlie che, nelle diverse fasi della vita, sono messe di fronte al lutto e costrette a dover in qualche modo reagire, attraverso percorsi tortuosi, che separandole riescono infine a ricongiungerle.