Viterbo, 1271-2021: come celebrare i 750 anni del conclave da record?

Palazzo dei Papi: la sala del conclave
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 7 Gennaio 2021, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 14:54

Ai tempi del Covid-19, il capoluogo avrà tempo e modo di celebrare l''anniversario di un evento aureo che l’ha reso noto in tutto il mondo? 1271-2021: sono trascorsi 750 anni dallo svolgimento del conclave più lungo della storia. Durò infatti 33 mesi, dal 1268 al 1271, e fece salire sulla Cattedra di Pietro il non religioso Tebaldo Visconti (Gregorio X) che detiene un curioso record: non avendo mai ricevuto i voti, il giorno stesso dell’elezione, il 1 settembre, fu ordinato preliminarmente sacerdote, poi vescovo, quindi cardinale.

Fu scelto da 19 porporati, i cui stemmi campeggiano nella sala del Conclave del Palazzo dei Papi grazie all’allestimento realizzato dalla società Archeoares. I loro nomi: Enrico da Susa (piemontese); Eudes de Châteauroux, (francese); Giovanni da Toledo (inglese,  Ordine Cistercense); István Báncsa, (primo cardinale ungherese della storia, morì durante il conclave nel 1270); Simone Paltanieri (Padova); Simone de Brion, (francese - futuro papa Martino IV, menzionato da Dante - Purgatorio, XXIV, 20-24 - come colui che “purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la vernaccia”; Ancherio Pantaleone (francese); Guillaume de Bray (francese); Guidone de Castella (Spagna,  Ordine Cistercense); Annibaldo Annibaldi, (Roma, domenicano); Riccardo Annibaldi (Roma); Ottaviano Ubaldini (Firenze); Giovanni Gaetano Orsini, (Roma), futuro papa Niccolò III, eletto a Viterbo nel novembre 1277, morto nell’omonimo castello di Soriano nel Cimino il 22 agosto 1280; Giordano Pironti  (campano, morì durante il conclave nel 1269); Ottobono Fieschi  (genovese, futuro papa Adriano V); Uberto Coconati (Asti); Giacomo Savelli (Roma, futuro papa Onorio IV); Goffredo da Alatri; Matteo Rubeo Orsini (Roma).

La storiografia ha dedicato migliaia di pagine agli accadimenti viterbesi di 750 anni fa, con approfondite analisi sulle divisioni di cardinali, politiche, familiari o personali, che resero assai problematico un accordo.

Non disgiunte dall’aneddotica, legata alla segregazione dei porporati e allo scoperchiamento del tetto del Palazzo papale, ideata dal capitano del popolo Raniero Gatti, grazie al motto di spirito del cardinale Giovanni da Toledo, che rivolto ai colleghi disse:  «Discopriamo, signori, questo tetto; dacché lo Spirito Santo non riesce a penetrare per cosiffatte coperture».

Ma fu proprio Gregorio X, memore di quanto accaduto a Viterbo, durante il Concilio di Lione promulgò una sua costituzione apostolica, contenente norme precise che regolavano l'elezione papale: era la Ubi Periculum (16 luglio 1274).

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