«La Provincia sta già lavorando alla sottoscrizione di specifiche convenzioni e collaborazioni con associazioni locali e nazionali, istituti universitari e di ricerca, e cittadini per la manutenzione del verde, il ripristino e la messa in sicurezza dei vari sentieri. L'obiettivo è far diventare la Riserva naturale della valle dell'Arcionello una risorsa sempre preziosa e centrale per la comunità viterbese».
E' quanto dichiara il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, dopo aver effettuato una ricognizione nell'area dell'Arcionello a Viterbo. Riserva naturale in parte cittadina, di cui la Provincia è l'ente gestore, anche se dalla sua costituzione (era il 2009) ben poco è stato fatto dall'ente di via Saffi. Che pure dovrebbe «proteggere e valorizzare questa grande area verde di 438 ettari complessivi, che dal monte Palanzana si estende fin quasi alle mura storiche della città», ricorda Romoli.
Ad accompagnare il presidente nel sopralluogo sono stati Lucia Modonesi, responsabile del Servizio gestione aree protette della Provincia; Luca Rizzacasa e l'avvocato Paolo Felice.
Romoli dice di avere le idee chiare: «È nostra responsabilità di amministratori destinare risorse ed energie alla valorizzazione e alla tutela ambientale del territorio ha sottolineato - e queste aree sono il nostro polmone verde e racchiudono al loro interno un inestimabile patrimonio naturale, storico e sociale. È un dovere, ma anche un onore, lavorare affinché le comunità locali possano fruirne in maniera responsabile e sostenibile».