Violenza sessuale a Montalto: la vittima riconosce il suo aguzzino

Il carcere di Civitavecchia dove è recluso il romeno
di Roberta Pugliesi
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Mercoledì 10 Ottobre 2018, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:25

Violenza sessuale a Montalto: la vittima, una 50enne ucraina, ha riconosciuto il suo aguzzino. Ma sono ancora in corso gli accertamenti dai carabinieri, verifiche ed esami medici (probabilmente anche sul Dna), che potrebbero provare definitivamente lo stupro.

La drammatica testimonianza, arrivata con l’uso del vetro specchio è arrivata dopo che il romeno di 33 anni (S.F.I. le iniziali) è stato fermato, giovedì 4. Mentre la domenica precedente era stata aggredita, rapinata e violentata la donna a Montalto Marina. Minuti interminabili quelli per la 50enne nella caserma di Tuscania, dove è avvenuto il confronto, tornando a quei tragici momenti.

L’uomo, di corporatura robusta e muscoloso, domenica scorsa era finito in manette per resistenza e violenza (arresto convalidato dal Gip di Civitavecchia, che ha disposto il carcere). Aveva infatti colpito, anche con una testata, uno dei due carabinieri intervenuti per ammanettarlo, spedendolo in ospedale. Il romeno era arrivato in Italia a luglio e aveva trovato impiego come lavoratore agricolo.

Non conosceva la vittima, una donna avvenente che non passa inosservata e che lavora vicino la sua abitazione. La 50enne stava rientrando a casa, domenica pomeriggio, su una strada isolata che collega la Marina al centro di Montalto di Castro. Qui l’ha afferrata gettandola a terra, colpendola con calci e pugni al volto. Dopo aver abusato di lei, è fuggito portando via soldi e telefonino. Le indagini dell’Arma, locale stazione e nucleo operativo della compagnia di Tuscania, sono state serrate.

In quattro giorni hanno portato a individuare il presunto aguzzino, con accertamenti tra le comunità di braccianti agricoli dell’Europa dell’est, con le poche ma essenziali testimonianze raccolte dopo il fatto. Ulteriori accertamenti sono stati effettuati nell’abitazione del romeno dove sono stati trovati i vestiti indossati il giorno del reato, prove importanti che hanno consentito agli investigatori di raccogliere elementi di responsabilità. Inoltre, l’uomo era in procinto di partire: erano già pronti i bagagli.

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