«I Facchini sono arrabbiati e delusi: avrebbero voluto il Trasporto». Il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, venerdì sera li ha riuniti tutti a cena dopo un bel po’ di tempo. Ma tra una portata e l’altra è uscito fuori che sono parecchi ad aver mandato giù un boccone amaro. Hanno preso una decisione: il 3 settembre parteciperanno alla messa delle 18,30 e alle 21 – solitamente ora del “Sollevate e fermi – all’accensione della Macchina di Santa Rosa. «Ma non in divisa, perché sono troppo delusi e amareggiati».
Tante tavolate piene come non si vedevano da prima che scoppiasse la pandemia. «Abbiamo prima fatto una riunione del consiglio direttivo per parlare un po’ di quelli che potevano essere gli sviluppi – dice Mecarini - poi c’è stata la cena. Molto bella, commovente, dopo tanto tempo che ci dovevamo vedere è stato veramente un piacere per tutti». La decisione presa è questa: «Partecipazione alla messa del 3, chi vorrà venire, e presenza di una delegazione all’accensione della Macchina la stessa sera. Ma non in divisa: in giacca e cravatta».
Come è maturata la scelta? «Il 3 settembre – continua - nessuno vuole indossare la divisa in un contesto che non è quello del Trasporto. E pensare di fare qualche altra cosa alla fine sarebbe risultata una forzatura».
Un piano comunque abbastanza complicato da mettere in atto. «Certo, lo era, ma tutto si poteva fare. Torniamo però a bomba: se non lo hanno permesso dobbiamo prenderne atto e punto». Adesioni per il 3? «Abbiamo dato qualche giorno per decidere, perché poi va comunicato il numero in Prefettura. Penso però che ci sarà una nutrita delegazione». La speranza in ogni caso resta l’ultima a morire: «Auspichiamo un calo dei contagi, in modo che si possa fare il prossimo anno un Trasporto come da tradizione. E magari, perché no, uno straordinario prima per salutare Gloria, in primavera inoltrata o a inizio estate – conclude - visto che ci sarà il nuovo bando il prossimo anno».