Processo per l'omicidio Fedeli, parlano i testi dell'accusa: «Pang era rimasto senza soldi»

L'esterno del luogo dell'omicidio
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 12:23
L'impronta dell'assassino impressa sulla testa del negoziante Norveo Fedeli. E' quanto emerso ieri durante le testimonianze degli agenti della Scientifica che il 3 maggio scorso entrarono nel negozio di via San Luca. Dove fu trovato senza vita il commerciante viterbese. Ieri durante l'udienza in Corte d'Assise è stata ripercorsa tutta l'indagine.

A testimoniare l'allora capo della Squadra mobile, gli ispettori di polizia, finanza e scientifica che hanno seguito il caso. «Dalle telecamere abbiamo notato un giovane straniero che camminava per via San Luca con una busta su una scarpa, abbiamo guardato a ritroso le telecamere, notando che giorni prima era entrato lì». Michael Pang, grazie alle foto prese dai video, verrà fermato il giorno dopo a Capodimonte.

«Abbiamo analizzato le carte di credito e debito - ha affermato il finanziere - e non c'era copertura». Pang quindi sarebbe stato a corto di denaro. «Voleva entrare in affari con me - ha raccontato un pakistano che ha un locale in centro - e prendere un fast food a Vetralla. Ma non aveva più soldi, mi disse che il padre non voleva più dargliene, ma che avrebbe venduto l'orologio».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA