Condannato in primo grado dal gup di Viterbo Salvatore Fanti a dodici anni di reclusione al termine del processo col rito abbreviato, oggi Goldum si visto ridurre a dieci anni di carcere la pena.
I giudici d'appello, infatti, gli hanno concesso quell'attenuante della provocazione non riconosciuta in primo grado.
Era il 18 settembre 2011, quando Goldum uccise il fratello Mihai. Entrambi pastori, lavoravano alle dipendenze di un allevatore di pecore e vivevano insieme in una roulotte, ad Oriolo Romano, in provincia di Viterbo.
Per l'accusa, Goldum, di ritorno da un viaggio in Romania, aveva avuto il sospetto che il fratello minore, durante la sua assenza, avesse avuto una relazione con sua moglie, rimasta in Italia. Quella notte, avrebbe tentato di far confessare al fratello il tradimento; scoppi una violenta lite (entrambi erano ubriachi) nel corso della quale l'omicida sferr al petto del fratello un fendente che gli trapass il cuore uccidendolo all'istante.
A dare l'allarme fu il loro datore di lavoro, avvisato con il telefonino dallo stesso omicida. Vasilica Goldum ha sempre sostenuto di essere stato provocato e attaccato.
Secondo il suo racconto, era stato il fratello a scagliarsi contro di lui con una sedia; di
l la reazione, e il fendente con un coltello da cucina.
Disse per di non avere mai avuto alcuna intenzione di uccidere. In primo grado, il gup riconobbe le attenuanti generiche fissando la pena in dodici di reclusione; oggi, in appello, il riconoscimento anche dell'attenuante della provocazione e la riduzione della condanna
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