Nessun apparentamento per Troncarelli e Frontini, ma le alleanze restano un'ipotesi plausibile

Troncarelli
di Diego Galli
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Martedì 21 Giugno 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 19:05

Apparentamenti no, alleanze forse, dialogo sicuramente. Prosegue il breve ma intenso percorso di Alessandra Troncarelli e Chiara Frontini, le donne che il 26 giugno si affronteranno nella sfida finale del ballottaggio per il ruolo di prossimo sindaco di Viterbo. A complicare un po' le cose, al netto degli assoluti dinieghi a possibili apparentamenti, le voci che negli ultimi giorni vedrebbero delle alleanze, più o meno accertate, tra le aspiranti prime cittadine e alcuni partiti.

Alla domanda posta a Chiara Frontini circa dei possibili contatti con Fratelli d'Italia, la leader di Viterbo2020 afferma che "Ci sembra del tutto naturale che un partito che si oppone a Zingaretti e al sistema di governo Pd,5S e altri, in una competizione che ci vede opposti a quel sistema ci individui come l’alternativa". La candidata, anzi, prova a rigirare la situazione verso la sua avversaria politica. "L’anomalia è il contrario - aggiunge - che una parte, che le urne proprio per questa scelta hanno decretato minoritaria, di centro destra con Arena in primis, sindaco a cui il PD ha solo formalmente fatto opposizione e che sostenne al ballottaggio nel 2018 proprio per garantire una continuità, sostenga la Troncarelli. Abbiamo chiarito fin dall’inizio che per noi la priorità è mantenere i nostri impegni con i cittadini che credono in noi, tutelare il progetto civico ed i nostri candidati. Per questo non abbiamo fatto apparentamenti, per garantire la governabilità della futura maggioranza.

Che poi ci siano delle forze, che anche solo in antitesi all’altro sistema convergano, è del tutto naturale".

Dal canto suo, anche la candidata del Partito Democratico non nega apertamente i vociferati contatti con la Lega del senatore Umberto Fusco. "La nostra coalizione è stata molto trasparente fin dall'inizio", chiarisce, forse alludendo proprio alla presenza di altre forze, non di centrosinistra, presenti tra le sue fila. "Anche per questo - prosegue - ribadiamo quel che già abbiamo detto: ovvero che non chiudiamo la porta in faccia a nessuno. Il dialogo è aperto con tutte quelle forze che non sono riuscite ad arrivare al ballottaggio, ma è chiaro che il fulcro resteranno i punti del nostro programma, il bene di Viterbo e quello dei suoi cittadini. Possiamo discutere solo con chi è disposto ad accogliere tali focus. Per quanto riguarda gli apparentamenti, invece, ribadisco che non ne è stato fatto nessuno". Adesso, quello che tutti si domandano, è se dopo il ballottaggio ci sarà la possibilità di vedere tornare dentro Palazzo dei Priori, magari della veste di assessori, coloro che sono usciti sconfitti al primo turno. Una domanda che, tuttavia, sembra che troverà una risposta chiara e decisa unicamente a giochi fatti, quando saranno assegnati tutti i ruoli della prossima amministrazione di Viterbo.

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