Il professore del Dafne avrebbe contratto il Covid-19 il 20 di febbraio a Reggio Calabria, dove era andato per partecipare a un convegno. Come ha raccontato al Messaggero, lì ha cenato con un collega del nord, probabilmente di Piacenza: «Tossiva spesso mentre mangiavamo e chiacchieravamo», aveva detto durante l'intervista dal suo letto allo Spallanzani. Rientrato dalla Calabria, tempo tre giorni e ha iniziato ad avere i primi sintomi influenzali. Si è subito chiuso in casa a causa della febbre ma, trascorsa una settimana senza miglioramenti, si è sottoposto al tampone poi risultato positivo. Il giorno dopo la scoperta, è stato trasferito nella struttura ospedaliera romana.
Nel frattempo, Monarca però ha avuto contatti con il fratello, medico infettivologo a Belcolle, che pochi giorni dopo risulterà positivo insieme alla moglie e alla compagna dello stesso docente. La maggioranza dei casi nella Tuscia, come riporta la Asl nei suoi bollettini quotidiani, presentano lo stesso link epidemiologico, ovvero si tratta di persone che hanno avuto contatti con i fratelli Monarca, inconsapevoli veicoli dell'infezione. Il prof intanto è tornato a casa: le sue condizioni sono buone. Una volta passate febbre e tosse, è stato di nuovo sottoposto al tampone e quindi trasferito a casa, dove trascorrerà la convalescenza.
Intanto, ieri la Asl ha annunciato tre nuovi casi, per un totale di 23 dall'inizio del contagio. Nessuno è un operatore sanitario, né ha a che fare con l'ateneo, dove però attendono col fiato sospeso i risultati di numerosi tamponi eseguiti negli ultimi giorni. Si tratta di un paziente ricoverato già da giorni allo Spallanzani, di una donna di Bolsena e di un noto commercialista di Viterbo. I sanitari stanno ricostruendo la rete di contatti avuti dai nuovi contagiati, per sottoporli alla quarantena o effettuare i test, qualora presentassero i sintomi.
Dei viterbesi sinora contagiati, due si trovano nel reparto di terapia intensiva. Le loro condizioni sono le più gravi e necessitano di respirazione assistita. Uno dei due, nonostante sia uno sportivo, ha subito un aggravamento repentino: da casa è stato portato a malattie infettive, quindi attaccato al respiratore. Altri quattro pazienti sono ricoverati proprio nel reparto di malattie infettive a Viterbo.
Gli altri si trovano in isolamento a casa oppure sono ricoverati allo Spallanzani.
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