Processo per le botte alla barista, il giudice tenta il tutto per tutto per evitare la prescrizione

Il Tribunale di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 16 Novembre 2018, 09:50
Perseguitarono, minacciarono e picchiarono barista che non gli serviva da bere, i tre imputati potrebbero cavarsela con la prescrizione. A mettere i bastoni tra le ruote al tempo che sta per scadere è il giudice.
Ieri mattina il giudice del Tribunale di Viterbo Giacomo Autizi ha rinviato il processo, iniziato ben sette anni dopo i fatti, perché manca ancora la testimonianza di una delle parti offese. Peccato che la dead line del procedimento sia a un passo. Secondo i calcoli degli avvocati il prossimo 25 novembre il processo sarà prescritto. Per evitare che tutto finisca nel nulla il giudice ha deciso di rinviare l’udienza alla prossima settimana, esattamente il 23 novembre, giorno in cui gli avvocati saranno in astensione. E l’astensione, si sa, blocca di fatto la prescrizione. 
I tre giovani a processo sono accusati di lesioni personali, minacce, percosse e stalking per avere aggredito due bariste e un avventore di un locale di San Pellegrino la sera del 7 maggio 2011 a Viterbo.
Quella sera i tre i sarebbero presentati visibilmente ubriachi chiedendo ancora da bere.  La barista però, conoscendo bene i soggetti che in quel periodo seminavano il panico tra i locali di Viterbo, decise di cacciarli. I tre non sarebbero stati affatto felici. E dopo averla minacciata hanno iniziato a colpirla per vendicarsi. Volarono sgabelli e uno dei tre si tolse la cintura dei pantaloni per picchiare ancora più duro. La barista finì al pronto soccorso proprio mentre i tre si davano alla fuga. Sei mesi dopo scattarono le manette. 
«Io mi ricordo di quella sera a San Pellegrino– ha raccontato un testimone della difesa – e il mio amico non stava partecipando al casino. Anzi quando sono passato mi ha spiegato chi stava picchiando chi».
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