Agente di polizia penitenziaria in ospedale per intossicazione. Non c’è pace al carcere di Viterbo: dopo i disordini degli ultimi giorni, ennesima nottata senza pace. Questa volta, a dare in escandescenza è stato un detenuto del reparto Isolamento con problemi psichiatrici e che nella notte dell’11 settembre ha dato fuoco ai vestiti. Il fuoco ha sprigionato fumo acre che ha intossicato il poliziotto.
“L’incendio – denunciano Sinappe, Uilpa, Uspp, FnsCisl e FpCgil Vinciguerra – ha provocato problemi all’ordine e sicurezza, costringendo il personale in servizio ad intervenire per far uscire il
detenuto e altri vicini dalle rispettive stanze”. Un agente è finito al pronto soccorso con problemi respiratori ed è stato sottoposto all’uso dell’ossigeno per tutta la notte: per lui una prognosi di sei giorni”.
Dopo la rivolta con feriti avvenuta sabato, un detenuto deceduto per cause naturali e un tentativo di suicidio sventato, i sindacati hanno avviato una vertenza, chiedendo urgenti misure di sostegno alla Polizia penitenziaria.
La denuncia delle sigle continua: “Per carenze di personale, secondo quanto sembra, l’agente dalla mattina sarebbe stato costretto a prolungare il servizio fino alle 20, prima di andare al pronto soccorso, rischiando di subire ulteriori danni”.
Una situazione che i rappresentanti dei lavoratori giudicano insostenibile, tanto da minacciare una mobilitazione di piazza e anche una possibile protesta fuori dalle mure penitenziarie.