La Tuscia povera, vecchia e multietnica

La Tuscia povera, vecchia e multietnica
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Sabato 22 Dicembre 2018, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 11:40
L'anno volge al termine ed è tempo di tirare le somme di questo 2018. Il rapporto sullo stato della regione Lazio e della provincia di Viterbo è stato stilato in questi giorni da Provincia ed Eures, la rete per l'impiego coordinata dalla Commissione europea. I dati sono consultabili sul sito ufficiale dell'Upi Lazio: www.upilazio.it. Il rapporto, che non veniva elaborato dal 2012, è uno strumento che fotografa la situazione regionale e provinciale, ed è stato presentato a Palazzo Gentili da Pietro Nocchi, presidente della Provincia, e Fabio Piacenti, presidente di Eures. Ciò che ne emerge è un quadro provinciale desolante sotto molti punti di vista, con rare note positive. Viterbo è un paese per vecchi. Siamo sempre meno residenti (-0,3%) e i pochi che rimangono sono anziani (il 26% della popolazione). Seconda solo a Roma nel Lazio, Viterbo è anche la città più multietnica, infatti un bambino su 5 ha almeno un genitore straniero. In contemporanea però il tasso di criminalità scende (-20%) e rimane contenuto anche il numero di imprenditori stranieri.

Per quanto riguarda l'occupazione, a Viterbo si lavora di più rispetto agli anni precedenti, e c'è anche una certa vivacità imprenditoriale. Il problema è che il reddito pro capite rimane sempre lo stesso (19 mila euro di media). Ben vengano le microimprese, che prolificano sul territorio e impegnano l'80% dei lavoratori della zona, ma c'è anche bisogno di creare opportunità più grandi e ampliare gli orizzonti. Strano che la maggior parte delle imprese neonate siano in ambito turistico, perché è proprio questo il settore più in calo dell'ultimo anno. I turisti arrivano (+1,6% tasso di arrivi) ma non si fermano, e di conseguenza non consumano (-15,9% tasso di presenze).

Una situazione in netto contrasto con quella della Capitale, che segna 5 milioni di visitatori in più rispetto al 2017.
Il 2018 è stato anche un anno di investimenti per l'amministrazione provinciale, che si sono mossi in due ambiti: scuola e formazione (in tutto circa 3 milioni) e viabilità (spesi 8 milioni, ne sono previsti altri 700 mila). Nocchi ha presentato i progetti previsti per il 2019, tra cui Raffael (1 milione e 650 mila da spendere tra gennaio 2019 e marzo 2020 per creare nuove reti occupazionali e sensibilizzare alla condivisione e alla responsabilità genitoriale), piani contro la violenza di genere, Waste Travel per promuovere la raccolta differenziata, idee per il lago di Bolsena.
 
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