La lunga festa della Viterbese: lacrime, cori e abbracci. «Abbiamo fatto un capolavoro»

La lunga festa della Viterbese: lacrime, cori e abbracci. "Abbiamo fatto un capolavoro".
di Marco Gobattoni
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Giovedì 9 Maggio 2019, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 16:14

La notte sembra non finire mai: la Viterbese ha vinto la Coppa Italia è già questo vale come mille titoli. Il gol di Atanasov al 92’ ha stappato la bottiglia dei festeggiamenti: c’e Il patron Piero Camilli felice come un bambino, ci sono gli abbracci dei calciatori che portano mogli e figli sul prato verde ancora inondato dai coriandoli della festa.

È la notte della Viterbese: il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo nel vero senso della parola. «Ci godiamo questo momento e questa vittoria - gioisce con la coppa in mano Piero Camilli - la ferita dello scorso è finalmente
rimarginata: adesso festeggiamo poi penseremo ai playoff». Fugge via commosso il presidente: l’abbraccio con i figli Vincenzo e Piero è l’emblema della serata. Il plenipotenziario del Monza, Adriano Galliani, uno che di finali se ne intende, ha uno sguardo che ricorda la notte di Marsiglia quando portò via il suo Milan per i riflettori spenti. Stavolta a spegnersi è stata la sua squadra
..
«Rispetto al match di andata siamo stati più aggressivi - dice felice Michele Rinaldi - la difesa ha fatto il suo ma questa è una vittoria di un gruppo. Quando si vince al 92’ tutto il resto passa in secondo piano. Se ho voglia di dormire con la Coppa Italia? Ce la litigheremo con i compagni». La sala stampa del Rocchi sembra un porto di mare: tifoso che cercano un abbraccio e una maglia da mettere via come un cimelio storico.

«Abbiamo fatto un capolavoro - il commento del direttore sportivo Danilo Pagni - è la mia terza coppa, ma questa è la più bella». Arriva poi Alessandro Polidori: capello impomatato da post doccia. «Per me vincere un trofeo così importante al primo anno a Viterbo vale doppio - ha gli occhi orgogliosi di chi e’ consapevole di aver scritto
una pagina indelebile del club l’attaccante nato a Vejano - abbiamo sofferto, ma questo trofeo è
strameritato».

Palermo ha un album pieno a cui dedicare il successo. “Ho detto ai miei compagni che sono orgoglioso di giocare con loro: dedico la coppa ai miei genitori e ad un mio amico che da due anni non c’e più”. Cala il sipario, ma la notte di festa della Viterbese è appena iniziata. 
 
 
 
 
 
 
 

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