Comune: incompatibilità di Muroni, il consiglio è già spaccato

Consiglio, i banchi della maggiornaza
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 19 Luglio 2018, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 21:31

Una causa di incompatibilità con diverse letture in chiave politica. Il caso Paolo Muroni, all'esordio del nuovo consiglio comunale, in una volta sola ha evidenziato le prime crepe nella maggioranza e pure nell'opposizione, possibili future stampelle alla squadra capitanata dal sindaco Giovanni Arena e segnali che alcuni membri della stessa hanno voluto mandare forti e chiari.

Muroni, 100 mila euro da restituire al Comune per il caso Cev. Il sindaco i suoi 80 mila li ha resi prima di mettere piede in aula, eliminando è a verbale anche il contenzioso con l'assicurazione, e in subordine col Comune di cui è il primo rappresentante. Il consigliere gioca invece un'altra partita. Dopo la sentenza in base alla quale è l'assicurazione a dover pagare, in aula ha evidenziato che palazzo dei Priori in quattro mesi non ha mai chiesto i soldi.

«I miei legali stanno valutando - dice Muroni - la questione è talmente delicata che bisogna capire bene cosa fare. Ma è il comune che mi sta tenendo in questa situazione di incompatibilità, non avendo fatto nulla». Ma lei lo ha sollecitato? «Io non sollecito nessuno, è l'ente - risponde - che ha aperto la partita ed è il gestore del contratto, non io». Resta sempre da capire se l'assicurazione coprirà il 100 per cento dei 100 mila euro che sono da pagare.
Secondo l'articolo 69 del Tuel, il consigliere ha 10 giorni per fare osservazioni o pagare, ed entro i successivi 10 il consiglio dovrà decidere: se lo dichiarerà incompatibile, lo inviterà a rimuovere le cause.

Se Muroni non lo farà entro i successivi 10 giorni, il consiglio lo dichiarerà decaduto. Lui intanto ha depositato una memoria al segretario generale. Cosa dice? «Non la rendo pubblica, sono cose delicate. Quando decideremo una posizione la spiegheremo», dice.

Il caso ha generato il caos in aula, tra avvertimenti e fughe strategiche. Al momento del voto sulla convalida dell'elezione di Muroni, la maggioranza si è trovata senza numero legale: oltre agli assenti Grancini e Insogna, sono spariti Perlorca (Lega), Galati (FdI), Bugiotti e Purchiaroni (Fi). Dopo la pausa di mezz'ora alcuni sono tornati, ma il numero legale c'è stato grazie alla presenza di Rossi ed Erbetti, unici due dell'opposizione rimasti in aula. Prove tecniche di futura stampella? Al voto, dalla Lega invece è arrivato il no di Perlorca, al sapore di avvertimento.
 

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