Il calcio dei giovani e la ripartenza. Fimiani: «Clima positivo c'è voglia di divertimento»

Il calcio dei giovani e la ripartenza. Fimiani. «Clima positivo c'è voglia di divertimento»
di Marco Gobattoni
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Giovedì 23 Settembre 2021, 12:47

Settembre si sa è il mese dei buoni propositi, quello in cui si dichiara di voler cambiare vita, smetterla con la sedentarietà e tuffarsi nello sport. Molto spesso per la maggior parte delle persone, questi buoni propositi, rimangono nel cassetto.

Non per ragazzi e adolescenti però, che dopo un anno e mezzo difficile in cui la socialità è mancata sia a scuola che nello sport, vogliono riprendere a vivere.

Tra open day, prove sul campo e nuove formule è ripartito il carrozzone del calcio giovanile.

I dati sulle vaccinazioni nella fascia d’età che va dai 12 ai 19 anni fanno ben sperare. Il clima e le sensazioni – rispetto alla difficile stagione scorsa – sono migliori: le scuole calcio stanno facendo registrare numeri da pre-pandemia mentre molti club stanno rilanciando e puntando tutto sui settori giovanili, serbatoio per il calcio futuro.

Patrizio Fimiani, responsabile del Calcio Tuscia ed uomo di punta dell’Academy della Viterbese oltre che responsabile della scuola calcio a Vitorchiano, questo clima di fiducia lo sente e intercetta: gli allenamenti settimanali e la partite del sabato o della domenica sono tornati prepotentemente in auge, sperando in un’annata positiva.

«Rispetto allo scorso settembre si respira un’aria diversa – conferma l’ex portiere della Viterbese – nel 2020 i genitori erano più preoccupati, avevano paura dei contagi e lo sport veniva messo in secondo piano.

Ora la situazione è diversa: i vaccini hanno aiutato molto e si registra una fiducia maggiore, anche da parte dei ragazzi che hanno una voglia matta di riprendere a giocare».

Oltre 300 gli iscritti al Calcio Tuscia e all’Academy della Viterbese: una sinergia che ha fatto nascere un polo calcistico di riferimento per tutta la provincia con la funzione primaria di questa fase, legata ad un graduale ritorno alla normalità.

«Anche quest’anno dovremo osservare un protocollo sanitario stringente ma questo non ci preoccupa – svela Fimiani – lavorare in sicurezza è un bene per tutti.

Piuttosto, con i nostri tecnici, abbiamo ricalibrato il lavoro sul campo.

Nell’ultimo anno si è fatto poco e i ragazzi dovranno recuperare il tempo perso con gradualità senza cercare di bruciare le tappe. La cosa che è mancata di più? Sicuramente l’allenamento collettivo: il calcio è uno sport di gruppo e lavorare insieme al compagno è fondamentale sia a livello sportivo che sociale».

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