Funzionari comunali e Sate (azienda per la raccolta dei rifiuti) a Civita Castellana, si cambia.
Il sindaco Luca Giampieri ha iniziato la prima fase della mini rivoluzione per quello che riguarda il riassestamento della macchina amministrativa. Ma ha anche azzerato il consiglio di amministrazione della Sate dove sono stati rimossi due consiglieri e altrettanti ne sono stati integrati. Quest'ultima mossa ha provocato la reazione di Rifondazione Comunista che ha parlato di una colonizzazione da parte dei consiglieri targati Fratelli d'Italia, partito di riferimento del sindaco.
Per quanto invece riguarda la rotazione dei responsabili d'area è stata messa in atto una inversione di deleghe e di ufficio. Sono stati interessati all'avvicendamento il funzionario che prima aveva in carico le responsabilità delle relazioni esterne e servizi demografici e quello degli affari generali.«Tutto come già annunciato e programmato ha detto Giampieri e come avevamo promesso in campagna elettorale. Stiamo procedendo secondo i piani». Ma è chiaro che a queste due prima mosse ne seguiranno altre. Per continuare la rotazione è stata scelta la strada di non creare problemi alla giunta quindi sarà adottato un modo soft. Quanto alla nomina dei due nuovi componenti del consiglio di amministrazione della Sate, Giampieri ha ritenuto di nominarne uno nuovo di zecca.
Pertanto prima ha proceduto all'azzeramento del precedente che era composto del presidente Francesco Urbanetti (già dimissionario), Palmira Giannini e Daniele Cossio (in rappresentanza del socio privato) che però resta amministratore unico per mandare avanti l'azienda fino alle formalizzazione dei nuovi incarichi.
«Con queste nomine - hanno fatto notare Yuri Cavalieri e Maurizio Romani FdI ipoteca la presidenza della Sate, lasciando agli alleati solo poche briciole. Tutto dopo aver preso tre presidenti di commissioni comunali su quattro, le deleghe all'ambiente, ai lavori pubblici, urbanistica, cultura e servizi sociali. Insomma andiamo verso un'amministrazione sempre più asservita a FdI che con il 23% fa il bello e cattivo tempo»