Francigena, entro fine anno in arrivo la terza farmacia. Assunzioni nel trasporto pubblico

Francigena, entro fine anno in arrivo la terza farmacia. Assunzioni nel trasporto pubblico
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:10

Da un passivo di 303mila euro nel 2020 - annus horribilis per la società - all’utile di 140mila nel 2023. Sono i numeri della Francigena, la partecipata al 100 per cento da palazzo dei Priori, che sta raccogliendo i frutti del piano di risanamento varato a dicembre del 2022. «Intanto - dice la sindaca Chiara frontini - ieri hanno preso servizio 11 nuovi autisti assunti a tempo indeterminato: sono le prime assunzioni dopo 15 anni». Ed entro la fine dell’anno aprirà la terza farmacia comunale al Riello.

Francigena gestisce infatti queste, insieme ai parcheggi e al trasporto pubblico locale. Una delle critiche mosse dall’opposizione è il segno più odierno arriva grazie all’aumento della tariffa sulle strisce blu del 50% e dall’intervento economico della Regione Lazio sui nuovi bus. Frontini però guarda ai numeri. «Il piano di risanamento sta funzionando. In questi giorni ho letto una serie di punti di vista distorti, spesso provenienti da chi ci ha lasciato la società in uno stato comatoso». E a proposito di freddi numeri, eccoli: nel 2017 perdita di 120mila euro, 105mila nel 2018, utile di 9mila nel 2019, meno 303mila nel 2020 e meno 56mila nel 2021. «Il trasporto scolastico è passato da una media di passività di 95mila euro l’anno all’equilibrio odierno - continua - con un risultato 2023 migliorato del 101% rispetto al 2022, in pareggio».

Il tpl invece «ha ridotto i costi di gestione ed effettuato più chilometri nel 2023: 750mila, superiori a quelli percorsi nel 2022».

Continua a perdere pesantemente, ovvero 403mila euro, ma era previsto: «Il risultato è oggi migliore per il 40%. I biglietti sono 800mila l’anno, pari al 7.5% di residenti che usfruiscono del servizio. Ovviamente c’è ancora da migliorare, ma considerati i dati di partenza siamo ottimisti». Segno meno anche per le farmacie, «con un miglioramento complessivo però del 27% rispetto al 2022». Tirando le somme, «una volta varato il piano - spiega Frontini - c’è stata la chiusura in attivo di 140mila euro al netto delle imposte, dato addirittura migliore di quello del piano di risanamento, che ne prevedeva 115mila».

La sindaca si toglie infine qualche sassolino dalla scarpa. «Se appena insediati non ci fossimo presi la responsabilità di decidere il futuro di questa società, oggi non staremmo qui a parlare di aperture di nuove farmacie e di assunzioni - conclude - ma a piangere con i dipendenti e le loro famiglie. Avremmo dovuto vendere al privato i rami d’azienda e, segreto di pulcinella, i costi dei parcheggi gestiti da un privato sarebbero stati adeguati lo stesso, perché erano sotto la media di mercato. La società pubblica è di tutti: abbiamo l’opportunità di poterla far funzionare, e questa responsabilità la vogliamo esercitare, non rifuggire come è stato fatto per troppo tempo».

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