Droga dello stupro a domicilio, l’imputato: «Ho comprato il liquido per pulire, ma ero depresso e l’ho provato»

Aula
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 19:55

Droga dello stupro a domicilio, l’imputato si difende: «Ho comprato il liquido per pulire la casa, ma ero depresso e l’ho provato. Mi ha solo reso euforico». Il 30enne di origini russe arrestato a giugno scorso dalla Squadra Mobile con una bottiglia di droga liquida ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. L’uomo, residente a Carbognano, è accusato di possesso di stupefacenti. In particolare per il possesso di quasi due litri di Ghb, comunemente nota come droga dello stupro.

Nello specifico si tratterebbe di poco più di un litro e mezzo di acido gamma-idrossibutirrico: in medicina è impiegato per curare l'alcolismo, (perché "mima" gli effetti dell'alcol, come il metadone per la cura della dipendenza da eroina), nel Nord Europa già da anni è usato a scopo pro sessuale, dove, nonostante sia un pericoloso stupefacente che inibisce il comportamento della vittima, è venduto legalmente. Il trentenne russo sarebbe stato beccato dalla polizia con il pacco, contenete il liquido incriminato, in mano. Un corriere glielo aveva appena recapitato.

Con tutta probabilità il giovane aveva acquistato la droga dello stupro su internet ed era riuscito a farsela arrivare a casa.

Sorpreso dall’attività degli investigatori che gli hanno sequestro il pacco, il giovane avrebbe detto che non si trattava di droga dello stupro ma di un composto che fa semplicemente venire euforia in chi ne fa uso. Ieri durante l’udienza ha raccontato il vero motivo di quell’ordine. «Ero depresso e l’ho provata. Mi ha calmato e dato un senso di euforia». Versione confermata anche dalla mamma che inizialmente aveva detto che si trattava di detersivo. Secondo gli investigatori invece si tratterebbe proprio di droga dello stupro, che tra gli effetti ha anche quello dell’euforia.

In base alle indagini, con un litro di droga sarebbero potute essere immesse sul mercato 1.800 dosi. Ieri mattina l’avvocato Franco Taurchini, che difende il 30enne, ha chiesto un abbreviato condizionato all’ascolto della madre. Il rito, che consente lo sconto di pena, è stato accolto. La sentenza il prossimo 23 febbraio.

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