Dopo i medici del pronto soccorso, a Belcolle arrivano gli oncologi con la partita Iva

Dopo i medici del pronto soccorso, a Belcolle arrivano gli oncologi con la partita Iva
di Federica Lupino
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Lunedì 13 Maggio 2024, 05:00

Anche gli oncologi con partita Iva pur di garantire i livelli essenziali di assistenza. I pionieri furono i medici del pronto soccorso. Ma adesso la strada delle assunzioni con contratto libero-professionale è sempre più affollata. La Asl di Viterbo è infatti costretta a percorrerla per scongiurare l’interruzione dei servizi all’interno del reparto di Oncologia e la riduzione delle attività conseguenti alla carenza di personale. Ed è così che è stato lanciato un “avviso aperto di manifestazione di interesse per l’acquisizione di disponibilità al conferimento di incarico libero professionale di medico della disciplina di Oncologia e discipline equipollenti, esteso anche a medici iscritti a partire dal penultimo e ultimo anno del corso di specializzazione in Oncologia, e discipline equipollenti”.

Anche in questo caso, come per il pronto soccorso, prima di arrivare a una simile decisione l’azienda ha provato tutte le alternativa. Nel provvedimento di approvazione del bando, la cronistoria dei tentativi andati a vuoto per reperire medici. Innanzitutto, “il 7 dicembre 2023 l’Azienda ha provveduto a richiedere, senza esito, alla Regione Lazio l’autorizzazione all’assunzione a tempo indeterminato di due dirigenti medici disciplina oncologia”. Poi, “il 16 aprile 2024, ha richiesto l’autorizzazione per l’assunzione a tempo indeterminato di diverse figure professionali, per il fabbisogno di personale 2024, tra cui di 5 dirigenti medici disciplina oncologia; la nota non ha ricevuto riscontro”.
Intanto, i primi di aprile il direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia e rete oncologica, aveva inviato una nota in cui “vista la carenza di organico di medici oncologi, e in conseguenza dell’imminenza delle ferie estive, ha proposto, l’indizione di un avviso di manifestazione di interesse per il reclutamento di medici oncologi con rapporto libero professionale per poter garantire i Lea”. Inoltre, con la medesima nota “ha evidenziato che l’insufficienza
dell’organico è divenuta tale, rispetto alla mole di lavoro in crescita da non poter quasi garantire i livelli essenziali di assistenza, da comportare anche una conseguente inevitabile contrazione delle attività”.

Nasce così l’avviso per reperire oncologi con partita Iva  che lavoreranno “fino ad un massimo di 34 ore settimanali e un compenso orario lordo di 60 euro nelle more dell’assunzione di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.

E qui si apre un altro capitolo, quello dei compensi: i medici reperiti con questo tipo di contratto guadagnano di più, seppur vadano detratte le tasse, rispetto ai colleghi assunti a tempo interminato come dipendenti dell’azienda. E lo stesso è per quelli somministrati tramite le cooperative, anche questi presenti nei pronto soccorso aziendali. Un circolo vizioso che non agevola certo il reperimento di personale tramite i bandi della Asl  (l’azienda continua a pubblicarli ma spesso vanno a vuoto) e che anche negli ospedali del Viterbese si sta diffondendo in diversi reparti.

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