Dighe, razionamenti anche all'Elvella. "Ma così ad agosto avremo acqua per i campi''

Dighe, razionamenti anche all'Elvella. "Ma così ad agosto avremo acqua per i campi''
di Simone Lupino
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Giovedì 14 Luglio 2022, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 18:46

Bacini artificiali in affanno a causa della siccità. Oltre che alla diga di Canino, dove nei giorni scorsi il Consorzio di bonifica Litorale nord è stato costretto a introdurre un sistema di irrigazione a fasce orarie e a interrompere la distribuzione della risorsa idrica per alcune colture, un piano di emergenza e razionamento dell’acqua è scattato anche per la diga di Elvella, invaso strategico che con i suoi volumi serve circa mille ettari di terreni tra le province di Viterbo e Siena, nel comprensorio del Consorzio di bonifica Etruria meridionale e Sabina.

La decisione è stata presa il primo luglio nel corso di una riunione alla quale erano presenti i vertici dell’ente con sede ad Acquapendente, rappresentanti delle associazioni di categoria e le maggiori aziende agricole della zona. “E’ da gennaio che non piove più – spiega il presidente del consorzio Etruria meridionale e Sabina, Gianluca Pezzotti – se non per qualche sporadico acquazzone, ma di scarsa intensità”. E non è una esagerazione: per il periodo tra dicembre e gennaio si parla dell’80 per cento di precipitazioni in meno rispetto ai dieci anni precedenti. Una situazione che non ha mai permesso alla diga di “ricaricarsi”, con una perdita di volumetrie pari a 2 milioni di metri cubi. “In base ai nostri calcoli la disponibilità di acqua per l’agricoltura si sarebbe esaurita completamente nel mese di agosto. Per cui a malincuore abbiamo dovuto prendere delle decisioni per superare questo periodo”.

Il piano di razionamento è stato accettato da tutti, con grande senso di responsabilità.

Anche in questo caso infatti è stata interrotta o diminuita l’irrigazione di alcune colture (prati, medicai). “Abbiamo stabilità delle priorità rispetto alla disponibilità di acqua che abbiamo – spiega il direttore Mauro Pacifici – sacrificando, tra virgolette, quelle colture che hanno compiuto già il proprio ciclo di produzione, rispetto a quelle più fragili che senza acqua non arriverebbero alla raccolta, come il mais. Lo stesso dicasi per alcune colture più resistenti, penso all'olivo, che possono portare il frutto a maturazione anche con poca acqua: magari alla fine la produzione sarà minore, ma comunque garantita".

Il piano sembra funzionate. "Con i consumi precedenti – dice ancora il presidente del consorzio di bonifica Etruria meridionale e Sabina – si registrava un abbassamento giornaliero del livello della diga di 12-13 centimetri, adesso siamo arrivati a 4 centimetri al giorno. Con questi numeri abbiamo scorte per superare il mese di agosto. Prima della fine del mese è prevista una nuova riunione per fare una analisi più precisa dei dati e portare eventuali modifiche”.

Una situazione con la quale bisognerà imparare a convivere anche in futuro. “Da parte nostra – spiega Pezzotti - stiamo portando avanti un progetto per aumentare la quota d’invaso e la sicurezza della diga, dall’altra parte gli agricoltori dovranno adattarsi ai cambiamenti adottando giocoforza sistemi di irrigazione sempre più efficienti”.

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