La storica azienda produttrice di vasche, piatti doccia e sanitari in acciaio porcellanato avrebbe quindi avviato i licenziamenti del personale. «Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria, l’azienda non ha raggiunto il piano di risanamento previsto, ed è stato impossibile raggiungere un accordo perchè, anche nel corso dell’incontro di fine procedura alla Regione, l’azienda non ha accettato di subordinare le uscite alla volontarietà dei lavoratori»: così rileva la Fiom di Roma nord-Viterbo.
«Altri posti di lavoro che vengono cancellati - aggiunge il sindacato - su un territorio già colpito duramente dalla crisi e per il quale torniamo a chiedere, alla politica e a tutte le istituzioni competenti, un confronto per individuare urgenti soluzioni utili alla tutela dei posti di lavoro, sia quelli persi che quelli in essere».
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