«Molte attività legate al settore delle sale gioco sono chiuse per decreto da mesi e nulla si sa sui tempi delle eventuali riaperture. Migliaia di lavoratrici e lavoratori non hanno nessuna visibilità sulle prospettive aziendali e il settore non può essere tenuto chiuso all’infinito». Lo dichiara Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Lottomatica per la Fiom-Cgil.
«La chiusura delle sale sta avvantaggiando gli operatori internazionali on line perché durante il lockdown si è continuato a giocare privilegiando i canali digitali internazionali, con tutto quello che ne consegue sulla legalità e la fiscalità - prosegue il sindacalista della Fiom -. L’Agenzia dei Monopoli ha denunciato la ripresa delle attività illegali, un mancato introito di 4,5 miliardi di euro e possibili ricadute negative per le aziende del nostro Paese, a partire da Lottomatica per quanto riguarda le imprese metalmeccaniche. Un danno per il Paese, per i lavoratori e le aziende, è necessario per questo che il Governo intervenga sostenendo il settore e le migliaia di persone che ci lavorano».
Dalle imprenditrici alle giovani operatrici di sala, tante ragazze, molte mamme.
«Ai sei mesi di chiusura forzati, che già hanno tagliato le gambe al comparto, si aggiungono le difficoltà per ricevere la cassa integrazione - spiega Chiara, titolare di un'azienda di noleggio slot a Faenza -. Più di tutto, però, pesa l'incertezza sulla riapertura. Oggi vogliamo fare vedere che ci siamo, che siamo anche noi lavoratrici in un settore legale e anche noi abbiamo famiglie da sostenere con il nostro lavoro».
In piazza c'è anche Cristina, arrivata da Cattolica insieme con la madre: «Lavoriamo entrambe in sala e siamo le sole a portare entrate in famiglia. Siamo in difficoltà, perché dopo la stagione estiva non abbiamo più ricevuto la cassa integrazione. La ditta ci dà una mano, ma i dipendenti sono molti e più di tanto non si può fare».