Corrente e il saluto alla Viterbese. «Qui si può fare calcio, me ne vado per la famiglia»

Corrente e il saluto alla Viterbese. «Qui si può fare calcio, me ne vado per la famiglia»
di Marco Gobattoni
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Lunedì 4 Luglio 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 20:52

E’ stato a Viterbo per un periodo non proprio lungo, ma questi colori li sente suoi e adesso che si trova a salutare emerge anche un po' di emozione. Biagio Corrente, stimato dirigente sportivo per undici anni responsabile marketing del Frosinone arrivato fino alla serie A, lascia la Viterbese dopo nemmeno un anno di lavoro. 

Due offerte quasi irrinunciabili che lo avvicineranno a casa, lui è campano, lo hanno spinto a salutare il club di via della Palazzina dove ricopriva il ruolo di direttore organizzativo. Quando si arriva in un posto nuovo, ci si mette un po' per conoscerne dinamiche e figure di riferimento; Corrente lo ha dovuto fare in fretta visto le difficoltà della passata stagione quando c’era una Viterbese da salvare. 

«A Viterbo abbiamo passato tutti un anno molto complicato ma proprio per questo ho capito che in questa bellissima città ci sono tanti margini per crescere e per fare calcio – spiega Corrente – siamo partiti che avevano 500 persone allo stadio e abbiamo chiuso con 3000 contro la Fermana: questo vuole dire che in città c’è passione e questa passione va alimentata». 

Alimentata con idee e progetti dei quali Corrente è stato artefice in prima persona e lo sarebbe stato ancora se fosse rimasto in gialloblù. «Lasciare la Viterbese e il presidente Romano con il quale ci lega un’amicizia di oltre venti anni non è stato facile.

Non ho dormito per due notti, ma le offerte che mi sono arrivate sono andate a toccare anche la sfera privata: la famiglia è importante e avvicinarmi a casa mi consentirà di seguirla con più frequenza». 

I successi e le difficoltà dell’ultimo anno restano sul piatto: basti pensare alla vittoria del campionato di Primavera 3 e alla crescita del bacino sponsor che Corrente ha seguito personalmente. «Il calcio sta cambiando e posso rassicurare i tifosi della Viterbese sul fatto che la società sta pensando di costruire una squadra di buon livello che possa contare anche su diversi giovani di proprietà. Mi sarebbe piaciuto restare per seguire personalmente il processo comunicativo di un club che dovrà avvicinarsi ancora di più ai propri tifosi. Un ricordo? Voglio dedicarlo ad Alfredo che ci ha lasciato nei giorni scorsi: lui ha rappresentato al meglio cosa significa tifare la Viterbese». 

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