Coronavirus, i coinsigli di nonna Licia: «No troppi tg, sport in casa e niente lamentele: pensate ai medici»

Nonna Licia Fertz, influencer a 90 anni
di Regina Villa
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Sabato 14 Marzo 2020, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 13:46

Non è un caso se sulla sua stampella personalizzata, costellata di stelle, c'è scritto "Wonder Licia". Perché a lei, nonna Licia Fertz, 90 anni e lo spirito ancora ribelle, nemmeno la pandemia riesce a togliere l'ottimismo. «Forza e coraggio, il male è di passaggio», ha detto una di queste mattine mentre faceva colazione con il nipote Emanuele Usai e la moglie, con i quali vive.

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Sabato 29 febbraio proprio il nipote, per tutti Elo, le ha organizzato un megaparty in un ristorante alle porte di Viterbo per festeggiare il compleanno. Dal giorno dopo, si è messa in autoisolamento. Ma di certo non si annoia: «Volendo, la casa è un pozzo senza fine di cose da fare. Volendo non ci si annoia. Si può cucinare, ma non solo. Io, ad esempio, faccio le videochiamate con i miei amici. Non ho un minuto libero». E non solo: collabora con una professoressa di italiano dell'università della Coruña, in Spagna. «Per il mio compleanno i ragazzi mi hanno cantato "tanti auguri" su Instagram. Una volta alla settimana, ci sentiamo in chat. Io parlo con loro e gli rivolgo delle domande. L'altro giorno - racconta - mi hanno chiesto del coronavirus, mi sono raccomandata con loro perché stiano attenti ai loro nonni e gli diano una mano».
 



Anche nonna Licia si rende utile: sui social dispensa consigli su come affrontare l'emergenza e non farsi prendere dallo sconforto. «Innanziutto, dobbiamo fare ginnastica per non diventare delle pappemolli. Io la faccio la mattina e la sera e guarda - dice in videochiamata - come sono agile». Nelle sue storie di Instagram condivide non solo gli allenamenti, ma anche altre dritte: "Consiglio di non guardare troppi tg. Uno al mattino e uno alla sera bastano, altrimenti vi viene l'ansia».

Il messaggio che vuole rivolgere a tutti sa di ottimismo: «Seguiamo le regole in questo periodo di passaggio.
Poi, noi "giovani" non possiamo davvero lamentarci. E neanche chi sta in quarantena. Pensiamo ai medici, agli infermieri che fanno turni massacranti. Pensiamo a chi mantiene aperti i supermercati. Abbiate rispetto di loro che sono esposti. Aiutiamoci e aiutiamo gli altri a superare questa fase». Infine, un messaggio alla Chiesa: «Aprite le vostre parrocchie per dare un rifugio ai senza tetto. Toglieteli dalle strade».

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