Civita Castellana, la ceramica è in sicurezza. Fase-2 per 800 lavoratori

Civita Castellana, la ceramica è in sicurezza. Fase-2 per 800 lavoratori
di Ugo Baldi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Maggio 2020, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Civita Castellana, sul blocco della ceramica interviene Salvini: «Riaprire le fabbriche come a Sassuolo»

La ceramica torna a produrre. Anche se con un passo lento, da oggi le fabbriche del distretto industriale civitonico riapriranno i cancelli, ma solo per metà della forza lavoro. Degli oltre duemila ceramisti, in cassa integrazione da marzo a causa del Covid 19, secondo un calcolo dei sindacati torneranno a timbrare il cartellino tra il 30 e il 40 per cento. Ovvero, più o meno 800 dipendenti che troveranno gli impianti messi a regime e i forni accesi.

Restano a casa invece gli impiegati. In maniera graduale si rimetterà in moto anche l’indotto (produttori di impasti, di colori e fornitori vari) che dà lavoro ad altre centinaia di persone. «Si riapre nell’ottica della massima sicurezza – ha detto l’ingegner Walter Calmanti consulente di settore per molte aziende - perché nessuna impresa si è sottratta agli investimenti necessari per tutelare i dipendenti. Qualcuna è andata anche oltre.

Sono stati installati, per fare degli esempi, una nuova cartellonistica, dei sanificatori per lemani e personali, disegnati dei percorsi obbligati per mantenere le distanze e pianificate le presenze. In particolare, si indosserà una visiera nella movimentazione dei carichi pesanti, anche se non nel protocollo. E’ stato fatto un buon lavoro». Il lato delle imprese. «Abbiamo applicato tutte le misure di sicurezza previste dal protocollo - ha detto l’amministratore delegato della ceramica Cielo, Alessio Coramusi – anche quelle non previste come la misurazione della temperatura prima di entrare nello stabilimento. Saranno applicate misure rigide per i trasportatori e corrieri, le entrare saranno scaglionate».

La Cielo è tra le aziende che hanno anticipato la cig ai dipendenti. Non sarà una ripartenza veloce, comunque. «Viaggeremo a vista – ha detto Augusto Ciarrocchi, amministratore delegato della Flaminia - perchè in questa fase si resta prudenti, in attesa che tutto il sistema distributivo si riattivi per progettare ulteriori programmi».
Secondo i sindacati sarà una ripresa graduale. Per Roberto Marchetti, segretario della Femca Cisl - ci sarà l’impiego di una sola parte dei lavoratori. Ora però c’è la necessità di un intervento del Governo per aiutare le aziende del comparto nella ripresa, magari con incentivi per le ristrutturazioni edilizie e agevolazioni per le spese straordinarie sulla sicurezza. Ribadisco che l’inserimento del polo ceramico nelle aree di crisi complessa porterebbe solo vantaggi».

Per la Filctem Cgil il segretario generale Mauro Vaccarotti vede «una settimana interlocutoria, con la speranza di rivedere tutti a breve sul posto di lavoro. Tra sindacati e aziende, attraverso i comitati, c’è stata piena sintonia nel trovare le soluzioni necessarie all’interno degli stabilimenti. Al termine della settimana faremo un bilancio». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA