Viterbo, al San Lazzaro il camposanto
della comunità musulmana

Viterbo, al San Lazzaro il camposanto della comunità musulmana
di Alessia Marani
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Lunedì 14 Ottobre 2013, 13:55

VITERBO - Quindici le cappelle monumentali al S. Lazzaro che potrebbero andare all’asta entro dicembre.

La prima, già bandita con base 12mila euro, è stata aggiudicata per oltre 26mila, più del doppio di valore. Insomma, ci sarebbe la coda davanti all’ufficio del Patrimonio comunale per accaparrarsi un loculo di “lusso”.

L’operazione di esproprio e recupero varata dal III Settore ha debuttato con un avviso affisso all’ingresso di 16 mini-edifici ormai cadenti, il 18 luglio.

Operazione resa necessaria, si legge, perché «sono stati rilevati manufatti in stato d’abbandono che mettono alla luce uno stato di degrado che poco si addice a un cimitero».

Titolari e eredi hanno avuto 30 giorni per - manco a dirlo - farsi vivi e dichiararsi pronti a riqualificare i monumenti (ognuno contiene anche 10-13 tombe). Scaduti i termini, si sta procedendo con ulteriori accertamenti anagrafici per risalire ai proprietari. Dopodiché si bandirà una nuova asta.

Ma c’è di più. L’operazione è ben più ambiziosa. Non appena in organico al Settore tornerà un geometra, si potrà partire con l’esproprio delle tombe a terra, quelle più antiche. Centinaia di fine XIX secolo e inizi del XX, molte delle quali senza più una foto di riconoscimento, con le iscrizioni illeggibili. Intanto, però, c’è da finire il nuovo cimitero. Che cresce. Presto verranno consegnati altri due lotti della moderna struttura a ferro di cavallo che si snoda attorno al forno crematorio.

Verranno messi in vendita sarcofagi e fornetti. Qui, in quest’ala, di cappelle ce ne sono disponibili. Mentre nella parte monumentale si fa la fila, qui (con tanti soldi spesi), i posti restano invenduti. Qualche prezzo? Da un minimo di mille, 1200 euro in su. Più chip la cremazione: 150 euro per i viterbesi. Cinquecento per i “forestieri”. E c’è boom di richieste.

Infine troveranno spazio al S. Lazzaro, anche i defunti della comunità musulmana della Tuscia. L’assessorato ai Lavori pubblici ha stretto un accordo con il portavoce di Viterbo, Alvir Nabil, per la concessione di un piccolo terreno, circa 250 metri quadri, dove seppellire i morti con proprio rito. In realtà molto semplice: «Vestizione bianca con teli o camici - spiega Nabil - e sepoltura nella terra, oggi per motivi igienici anche nella cassa».

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