Famiglie verso la soglia di povertà, l'Emporio solidale: «Il caro-bollette è l'ultima mazzata»

Famiglie verso la soglia di povertà, l'Emporio solidale: «Il caro-bollette è l'ultima mazzata»
di Luca Telli
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Famiglie in crisi, la vera emergenza adesso è la spesa energetica. Spiega Domenico Arruzzolo, presidente dell'Emporio solidale I Care di Santa Barbara: «Sono sempre di più quelle che chiedono un contributo economico per il pagamento delle bollette. Non è tra le nostre finalità principali ma, per quanto possibile, cerchiamo di dare una mano con il sostegno di volontari e donatori».

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L'Emporio affronta quindi la stretta che strangola i bilanci delle famiglie e, sulla spinta di rincari che nell'ultimo bimestre hanno toccato il 130% per l'elettricità e di oltre il 70 per il gas naturale, alimenta il problema della povertà energetica: insegna sotto la quale si raggruppa una fetta di popolazione, in crescita, che non riesce a pagare le spese per riscaldamento ed elettricità. «Fa male vedere molte persone in queste condizioni continua Arruzzolo - e non pensate che si tratti di situazioni al limite, spesso a chiedere aiuto sono i vicini di palazzo o della porta accanto. L'aumento dei prezzi delle bollette unita a quello delle spesa corrente è stata una mazzata».

Una mazzata che aumenta la pressione sulle famiglie viterbesi per le quali, quando mancano pochi giorni alla triste ricorrenza che ricorda l'inizio del primo durissimo lockdown, la situazione si è livellata verso il basso: «Da quasi un anno la situazione è congelata: i numeri delle persone assistite si stanno muovendo di pochissimo e questo non è un bene continua ancora Arruzzolo - perché da una stagione autunnoinvernale senza restrizioni, ci saremmo aspettati una più forte regressione dell'emergenza sociale.

Invece si sta creando un effetto imbuto: chi è scivolato indietro non riesce a risalire».

In totale sono circa 300 le famiglie che si rivolgono all'Emporio, molte con minori a carico e tra cui si sottolinea la leggera predominanza di quelle straniere, per un totale che sfiora le 700 persone assistite. Le difficoltà quotidiane nel reperire spesa e prodotti per la casa (ma anche materiale per la scuola, quaderni e penne) non mancano. «Per fortuna spiega Arruzzolo - la catena della solidarietà è più forte di quella della povertà: grazie alla collaborazione stretta con alcuni supermercati, l'ultima in ordine di tempo con la catena Lidl, che ci consegnano le eccedenze alimentari e non solo, riusciamo a offrire un servizio che risponda alla richiesta che, in più, ora si integra con i prodotti freschi, come frutta e verdura».
 

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