«E’ stato un pomeriggio da incubo quello di ieri», lo ha definito Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, il più rappresentativo della categoria. «Due detenuti, padre e figlio di origine maghrebina, al rientro dal passeggio e brandendo due lamette si sono scagliati contro il personale di polizia penitenziaria. Gli agenti sono riusciti a bloccare il padre ma il figlio ha preso un estintore nel tentativo di colpirli e poi ha scaricato in faccia ai poliziotti il contenuto dell’estintore stessi. Tre agenti sono dovuti ricorrere al pronto soccorso di Viterbo per le cure tra intossicazione e lesioni varie».
Il sindacato denuncia la precarietà della situazione penitenziaria nazionale: «Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati, come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout