Giornata europea contro le molestie, il mondo dello sport si mobilita per sensibilizzare il grande pubblico

EMBED

a Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), in collaborazione con il CONI, RAI per il Sociale, Rai Sport, Parlamento Europeo e SOS Villaggi dei Bambini ha presentato la Giornata Europea contro le Molestie, istituzionalizzata per il 25 febbraio dal 2022 presso la sede italiana del Parlamento Europeo.

L’importante iniziativa ha ricevuto il supporto Istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Sottosegretario allo Sport, l’Autorità del Garante all’Infanzia e l’Adolescenza, Sport e Salute e l’Istituto per il credito Sportivo. L’obiettivo condiviso dai promotori è farne un appuntamento fisso a partire dall’Italia per denunciare la drammatica realtà delle molestie che coinvolge anche il mondo dello sport. In questo senso è stata prestata molta attenzione alle giovani generazioni e, per darne maggiore concretezza, già in questa occasione sono stati coinvolti diversi istituti scolastici che hanno realizzato contributi video e fotografici (IIS Galileo Galilei Crema; IIS Medaglia d’Oro di Cassino; ISS A.Vespucci di Gallipoli; ISS Carducci di Cassino; ITIS Luigi Trafelli di Nettuno; Liceo del Cossatese e Valle Strona di Cossato; Liceo Federico Quercia di Marcianise; Liceo Scientifico G.Berto di Vibo Valentia; Liceo Scientifico M. Delfico di Teramo e Istituto Omnicomprensivo di Cervinara).

A condurre la conferenza della stampa la giornalista RAI, Roberta Ammendola. Il Parlamento Europeo ha aperto l’incontro con Carlo Corazza, Direttore Rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia, che ha espresso «l’importanza di questa iniziativa, che vede il mondo dello sport promuovere in questa giornata la necessità di riaffermare i diritti fondamentali per una società civile. Non è possibile non rimarcare che sono giorni tristi questi per l’Europa, in cui si riparla di guerra dopo ottanta anni. A questo proposito voglio ricordare il discorso del Presidente Sassoli che parlò di speranza e di coraggio di cambiare, i confini dell’Europa non sono certo quelli dei trattati».