Droga, toga party e "beer-pong": la Roma da sballo per gli stranieri

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«I Came, I Saw, I Crawled», c’è scritto sulle magliette fuori dal pub, dietro lungotevere Marzio. Versione sballo di «veni, vidi, vici». Crawl significa strisciare. Nello specifico, strisciare di pub in pub, a caccia della sbornia alcolica per “svoltare” la serata. Oppure per assicurarsi una dose, smerciata dal pusher del giro «students», studenti stranieri, il contatto che circola col passaparola e che rimedi nelle piazzette segnate dalle guide online alla voce «fun», divertimento. È la giostra della Capitale by night, Vacanze Romane versione scapestrata e sonnambula, innaffiata dagli shottini di gin e vodka o scompigliata dalle droghe. C’era una volta il giro sulle botticelle o a cavalcioni di una vespa, modello Gregory Peck, ora per gli stranieri in età da college ci sono altri tour, dalla legalità borderline oppure del tutto clandestini. È un circo pericoloso e molesto che ruota attorno a 300mila giovani e giovanissimi stranieri che arrivano ogni anno nella Capitale senza famiglie al seguito. Arrivi in crescita del 15% negli ultimi 5 anni. Le nazionalità? Americani al primo posto, poi tedeschi, francesi, spagnoli e olandesi, dicono le stime di Unindustria Turismo, che ha analizzato i flussi di prenotazione negli alberghi a 2 e 3 stelle, quelli più richiesti dai ragazzi stranieri, insieme ai B&B. Età? Tra i 18 e i 20 anni. Durata media del soggiorno: 3-4 giorni per chi è in vacanza, dai 3 ai 9 mesi per chi viene per motivi di studio.