Paola Minaccioni: "Porto il mio show a New York e Los Angeles. L'Oscar? Hai visto mai..."

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Interrogazione, anche in inglese, per Paola Minaccioni che porta in America il suo one woman show (con dj set firmato Coco e regia di Paola Rota)  "Dal vivo sono molto meglio" e la gag viene spontanea con un'attrice completa ma grande talento comico ed è sulla traduzione per il pubblico americano.

"I am so much better live, rende fino a un certo punto il doppio senso - dice Paola - ma sono davvero felice di riprendere un discorso avviato tre anni fa con questo show in America: mi esibirò il 5 maggio a New York e poi il 9 a Los Angeles: mi aspetto molto da questa trasferta.

Sarà l'occasione per parlare con molta gente del teatro americano, che ha premiato Massini e dimostra grande attenzione all'Italia".

Momento davvero di grande esposizione italiana anche nel cinema e nelle serie tv: il successo di White Lotus "italiano" poteva essere anche il suo.

Era in tournée teatrale con L'Attesa, la piece di grandissimo successo con Anna Foglietta e la regia di Michel Cescon.

 

Ma la Minaccioni è un vulcano: alla radio con il Ruggito del Coniglio ("siamo una famiglia, quello che Presta e Dose hanno fatto in questi 28 anni non ha eguali e non avete idea di che calore ha quel pubblico"), nelle serie tv e il cinema anche grazie alla scelta di Ferzan Ozpetek di fare di Paola una delle sue riconoscibili icone (dall'iconica Egle con cui vinse il Nastro d'Argento e candidatura al David per Allacciate le Cinture alla Luisella di Le Fate Ignoranti).

Ha ballato con Bolle, anche per la sua cura perfetta di un corpo che è una macchina cui presta una grande attenzione (e l'esercizio lo fa anche nell'Interrogazione) dai tempi della formazione.

"Anche prima: la mia è stata una famiglia di sportivi: atleta mio padre, Roberto, poi divenuto il fisioterapista della Roma di Liedholm, atleta anche io e poi fissata negli anni della preparazione al Centro Sperimentale.

Sono cresciuta a Pane e Roma: i ritiri con Di Bartolomei e Bruno Conti, il campeggio nel bungalow di un calciatore giallorosso".

E il rapporto con Roma e la poesia, altra grande passione di Paola, è un altro passaggio obbligato con Minaccioni. "A fine giugno davanti al Colosseo porterò un recital di poesie da Mauro Marè, il notaio poeta esaltatore del romanesco, a Gioacchino Belli: sono entusiasta". Durante il lockdown s'inventò l'hashtag #sentiquesta e con lei in diretta dalle case chiuse dal Covid si esibivano scegliendo un poeta da raccontare Elena Sofia Ricci, Vinicio Marchioni, Edoardo Leo, Daniele Luchetti e molti altri ancora. 

 

Tra i luoghi del cuore sceglie il Giappone, tra un'imitazione della Ferilli e quella della mitica Melania Trump, Paola gioca con l'Oscar: "Ora vado in America, hai visto mai... L'Italia sta andando tanto di moda nel mondo del cinema Usa..."