L'Argentina protesta contro legge Milei, tra privatizzazioni e ordine

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Il Congresso in Argentina si è riunito in una commissione speciale convocata dal presidente Javier Milei per approvare una estesa legge omnibus, già definita "incostituzionale" dai suoi detrattori. Il presidente ultraliberista di destra spinge per l'approvazione del testo, primo passo per realizzare il suo piano economico "choc" per salvare il Paese.

Centinaia di persone hanno manifestato fuori dal Parlamento per respingere il Decreto di necessità ed emergenza ("Decreto de Necesidad y Urgencia, DNU) e la legge omnibus, misure che vanno dall'abolizione delle primarie nel Paese, al pagamento delle tasse universitarie e alla privatizzazione di 41 aziende statali. Il ministro dell'Economia argentino, Luis Caputo, in conferenza stampa con il presidente della Banca centrale, Santiago Bausili, ha messo in guardia: "Questo è il nostro impegno con la gente e lo soddisferemo. Ovviamente se la legge non passa le misure saranno più dure. Quindi gli argentini ne risentiranno maggiormente. Ovviamente è estremamente importante che questa legge passi, in modo da poterlo fare nel modo più armonioso possibile".

Il nuovo governo tiene molto anche all'ordine e alla sicurezza. "Il primo è ordine economico, ordine sociale, ordine nelle strade - ha spiegato la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich - la seconda priorità le forze di sicurezza possono lavorare senza temere ogni volta di finire in prigione a vita. Terzo, la polizia, gli agenti e il prefetto non possono essere aggrediti, non si possono picchiare, perché ci saranno conseguenze".