Javier Milei

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L'anarco populista libertario di estrema destra Javier Milei è il presidente dell'Argentina da novembre 2023. Eccentrico e sopra le righe, ha condotto una campagna elettorale aggressiva, con tanto di motosega ai comizi per dimostrare di voler "tagliare" il bilancio dello Stato. E la sua strategia è stata premiata nelle urne, costringendo l'avversario Sergio Massa a riconoscere la sconfitta quando era stato scrutinato appena un terzo dei voti del ballottaggio.

Nato a Buenos Aires nel 1970 da una famiglia modesta discendente da italiani, Milei è stato a lungo un docente universitario di macroeconomia. Nel 2014 ha cominciato ad apparire regolarmente in programmi televisivi e radiofonici. Prima attaccava il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi ha preso di mira il successore peronista Alberto Fernandez. E nel 2021 è stato eletto deputato. Affine a Trump e all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna. Candidato per il partito La Libertà Avanza, Milei si dichiara nemico giurato della 'casta politicà, propone l'abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell'economia. Nega il cambiamento climatico, considera l'educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l'aborto e liberalizzare il possesso di armi. E ha fatto correre un brivido lungo la schiena di molti contestando la cifra ufficiale dei 30mila desaparecidos durante la dittatura Argentina.

Il leader di Lla ha aderito inoltre alla Carta di Madrid, documento promosso dal partito dell'estrema destra spagnola Vox che si propone frenare l'espansione del comunismo nella regione iberoamericana. E se dovesse conquistare la presidenza, Milei ha annunciato che non manterrà relazioni con Paesi dell'area comunista e socialista, tra i quali anche il principale socio commerciale dell'Argentina. il Brasile guidato da Luiz Inacio Lula da Silva. Obbligato a tessere un'alleanza strategica con il centrodestra dell'ex presidente Mauricio Macri in vista del ballottaggio, il candidato ultraliberista ha moderato tuttavia nelle ultime settimane molte delle sue proposte più controverse, abbandonando anche l'immagine iconica dei primi comizi che lo vedeva sempre imbracciando una motosega.
 
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