Gualano e Bannò: "I marziani al Tiburtino III, ma anche al cinema: fantascienza, risate e... manicure"

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Il Tiburtino III non è più quello dei Ragazzi di Vita di Pasolini (ne parleremo), ma c'è eccome: è quello di oggi che ha "adottato" il film di Luna Gualano che è uscito al cinema il 2 novembre, dopo essere molto piaciuto a pubblico e critica alla Festa del cinema. "Il film l'avevo immaginato così, una storia strana di extraterrestri che si impadroniscono di un luogo quasi dimenticato della Capitale e che ne fanno per un po' il centro del mondo", racconta la regista che con il fantasy legato a immagini e storie del "qui e ora" aveva impressionato anni fa con Home - A casa loro. Il protagonista, con Paolo Calabresi, Paola Minaccioni e Sveva Mariani, è Antonio Bannò: lanciatissimo dalla serie Vita da Carlo al fianco di Verdone e ispirato dal mentore Giallini ("sul set di Schiavone mi vede guardarlo ammirato e imbambolato e mi fa d botto: che te guardi, che c'ho tre palle?"). Nell'interrogazione si va dal Pacifico ("dove non ci sono confini, né muri", dice la Gualano) a Roma.