La Karakorum italiana è qui: fra eremi e borghi alla scoperta dei tesori delle Gole del Sagittario in un giorno

Una perla dell'Abruzzo tutta da esplorare, per chi ama i percorsi green, i luoghi dello spirito e la cucina autentica del territorio

Gole del Sagittario
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 8 Ottobre 2023, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 12:53

Maestose gole di roccia dove l’auto sembra solo un puntino che viaggia sulle curve strada: sembrerebbe il Karakorum, eppure non siamo a nord ovest dell'Himalaya ma in Abruzzo, a un paio d’ore da Roma. Qui le Gole del Sagittario rappresentano un “unicum” di paesaggio che si presta ad una gita di una giornata ideale per gli appassionati di fotografia naturale e gli amanti del trekking. L’autunno è la stagione migliore per un’escursione in quest’area, complice la tavolozza di colori degli alberi in pieno foliage.

Gole del fiume Sagittario, luoghi del silenzio e non solo

L’itinerario che vi suggeriamo attraversa le Gole del fiume Sagittario, fra piccole gallerie per le automobili scavate nella roccia e paesaggi mozzafiato, per passare dal Lago di San Domenico (che prende il nome dall’Eremo omonimo), dove c’è anche un’area picnic con tavoli all’aperto e un chiosco, e arrivare poi a Villalago, annoverato ufficialmente fra i Borghi più Belli d’Italia. Un territorio tutto da scoprire, a piedi o in mountain bike.

Grotta Santa, Eremo San Domenico

Eremiti per un giorno: all'interno della Grotta di San Domenico

La sosta più “iconica” lungo la Valle del Sagittario è senza dubbio l’Eremo di San Domenico, che si specchia sulle acque del Lago omonimo. Per arrivarci bisogna percorrere l’autostrada A25 Roma Pescara, imboccare l’uscita verso Cocullo e percorrere poi la SP 479 per giungere a destinazione. Qui, si stima intorno all’anno Mille, il monaco benedettino San Domenico di Sora si ritirò in solitudine, per meditare e fare penitenza nella grotta, oggi visitabile dopo aver percorso la navata della chiesetta dedicata al Santo e una scalinata nella pietra.

Nella Grotta, su un giaciglio di roccia vicino ad una piccola sorgente, San Domenico ebbe le sue visioni estatiche. Qui leggende, religiosità e storia si intersecano fra loro, e si tramanda che il Santo abbia compiuto i suoi miracoli fra i boschi che circondano l’Eremo: come salvare un fanciullo addentato da un lupo, punire "l’ingordo laico" trasformando in serpenti i pesci nascosti, salvare un ragazzo da una brutta caduta da una quercia, rendendolo illeso. Quando San Domenico fece di questa grotta il suo romitorio, nella località chiamata Prato Cardoso, il laghetto (prima della costruzione dell’attuale diga) era in realtà intitolato a San Luigi. Solo molto tempo dopo la costruzione dell’Oratorio (divenuto nei secoli la chiesetta attuale) da parte di San Domenico stesso, il vescovo di Valva e Sulmona decise di dedicare il lago proprio a San Domenico, nel 1746. La “Grotta Santa” è meta di fedeli e pellegrini ed è considerata uno dei luoghi sacri più affascinanti dell’Abruzzo. Il Lago è il regno di anatre e oche cignoidi.

Scultura dell'Orso all'entrata del centro storico di Villalago

Sosta da Buongustai a Villalago, per assaggiare le pacchiarozze

Villalago (AQ), che domina sulla montagna a 930 metri di altirtudine il Lago di San Domenico con il rispettivo Eremo, fa parte della rete dei Borghi più Belli d’Italia. Il contesto appenninico che circonda il paese è il regno dell’orso bruno, del lupo, del cervo, della volpe. L’orso, in particolare, è il simbolo di Villalago: lo dimostra la bella scultura riproducente questo animale, all’ingresso del centro storico, donata dal Comune di Scafa (PE). Villalago è un gioiello tutto da scoprire, per chi ama i borghi silenziosi e panoramici. La migliore foto, specialmente nelle giornate di sole, la potete fare dalla Torre Medievale dove all’interno, fra l’altro, sono conservati antichi attrezzi rurali. Il Torrione, in particolare, era un “castrum” costruito a difesa del vicino Monastero di San Pietro del Lago (sviluppatosi fra i secoli XI e XVI), fondato da San Domenico abate. Montagna e acqua fanno parte dell’immaginario collettivo di Villalago: da visitare anche l’Antico Mulino ad Acqua e il Museo delle Acque, nel palazzetto del Vecchio Comune. Il borgo è, inoltre, una tappa da sogno per i buongustai: nelle trattorie locali si possono assaggiare piatti tipici della tradizione culinaria a km zero, come le pacchiarozze (simili alle tagliatelle) al sugo di salsiccia o con le costatine, i surgitielli (gnocchi di farina e acqua) al sugo di pomodoro e cime di rapa, le sagne con i fagioli e naturalmente gli arrosticini. Due i laghi che incorniciano il paese: il Lago di San Domenico e il Lago Pio. Last but not least: il Comune di Villalago è Bandiera Blu 2023.

Panorama della Valle del fiume Sagittario

Esperienze "slow": trekking nella Valle del Sagittario

Per chi ama l’escursionismo, il “forest bathing” o la mountain bike nella Riserva Naturale Gole del Sagittario c’è solo l’imbarazzo della scelta tra gli itinerari percorribili, da godere senza fretta, all'insegna della modalità "slow tourism". Fra i più suggestivi? Il Sentiero degli Aceri, che si prende poco prima di arrivare (da Roma) all’Eremo di San Domenico: questo percorso è lungo 1,5 km circa, attraversa paesaggi naturali incontaminati e termina a ridosso di un costone roccioso. Adatto a tutti, anche ai bambini a partire dai 4 anni, è il Sentiero 52 che dal Lago San Domenico porta al borgo di Villalago: lungo questa passeggiata fra boschi e pinete è possibile ammirare scorci di grande fascino sulle Gole del Sagittario; il sentiero è piuttosto facile (difficoltà T, turistico), è lungo 3 km e presenta un dislivello di 130 metri. Un altro cammino molto interessante, per escursionisti più esperti, è il numero 16 che attraversa il suggestivo borgo di Castrovalva e la Fonte Celidonia fino a Frattura Vecchia, a quota 1.128 metri slm. Per info: www.riservagolesagittario.it.

 

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