«No all'utero in affitto»: la condanna di Papa Francesco in un messaggio sulla validità del Metodo Billings

«No all'utero in affitto»: la condanna di Papa Francesco in un messaggio sulla validità del Metodo Billings
di Franca Giansoldati
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Venerdì 28 Aprile 2023, 11:26

Non è morale trafficare, scambiare, commerciare embrioni così come ricorrere all'utero in affitto e sfruttare il corpo delle donne (povere) perché portino a termine una gravidanza per altri dietro pagamento di denaro. Poiché anche il lessico ha un significato ben preciso, Papa Francesco volutamente non chiama “maternità surrogata” la terribile pratica che sta spaccando il mondo femminile oltre che quello politico (visto che in Parlamento è appena stata bocciata la proposta di regolamento europea sul certificato di filiazione che avrebbe potuto fare da grimaldello alle leggi nazionali che attualmente vietano ai gay questa strada per avere dei figli).

Papa Bergoglio affronta la questione in un messaggio inviato ad un convegno dedicato all'unico strumento contraccettivo ammesso dalla Chiesa: il Metodo Billings, ritenuto valido e da riscoprire per valorizzare la sessualità degli sposi. «Anche se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto».

Francesco ha usato apposta parole molto chiare sottolineando la contrarietà della Chiesa davanti a  metodi simili, anche se ormai sono sempre più diffusi (sotto la spinta di Bruxelles). 

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Francesco nell'articolato messaggio inviato ad un convegno intitolato La “Rivoluzione Billings” 70 anni dopo: dalla conoscenza della fertilità alla medicina personalizzata spiega che alla radice della crisi demografica attuale, oltre a diversi fattori sociali e culturali, di sottofondo «vi sia anche uno squilibrio nella visione della sessualità, e non è un caso che il Metodo Billings – ha affermato - sia una risorsa per affrontare in modo naturale i problemi di infertilità e per aiutare gli sposi a diventare genitori individuando i periodi più fertili. In questo campo, una maggiore conoscenza dei processi della generazione della vita, che si avvalga di moderne acquisizioni scientifiche, potrebbe aiutare molte coppie a fare scelte più consapevoli ed eticamente più rispettose della persona e del suo valore». 

Papa Francesco ha poi di fatto confermato la validità della enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, smentendo di conseguenza le voci che da tempo circolano di una revisione al fine di approvare altri metodi concezionali (come la pillola per esempio).

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Il Metodo Billings, afferma Francesco, offre «un prezioso strumento per la gestione responsabile delle scelte procreative» e anche se un tempo «appariva poco moderno e meno affidabile rispetto alla pretesa immediatezza e sicurezza degli strumenti farmacologici in realtà offre provocazioni e spunti di riflessione attuali e fondamentali, da riprendere e approfondire: ad esempio l’educazione al valore della corporeità, una visione integrata e integrale della sessualità umana, la cura della fecondità dell’amore anche quando non è fertile, la cultura dell’accoglienza della vita e il problema del crollo demografico». 

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In una cultura fortemente impregnata di sessualità, quello che per i giovani manca, sembra essere per il Papa, «una seria educazione (…) In particolare, è bene tenere sempre presente la connessione inscindibile tra il significato unitivo e quello procreativo dell’atto coniugale. Il primo esprime il desiderio degli sposi di essere una cosa sola, una sola vita; l’altro esprime la comune volontà di generare vita, che permane anche nei periodi di infertilità e nell’anzianità. Quando questi due significati sono consapevolmente affermati, nasce e si rafforza nel cuore degli sposi la generosità dell’amore, che li dispone ad accogliere una nuova vita. Quando ciò manca, l’esperienza della sessualità si impoverisce, si riduce alle sensazioni, che presto diventano autoreferenziali, e perde la sua dimensione umana e di responsabilità. La tragedia della violenza tra i partner sessuali – penso alla piaga del femminicidio – trova qui una delle sue cause principali». 

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Nel messaggio si insiste poi parecchio sull’educazione sessuale: «Il linguaggio del corpo richiede il paziente apprendistato che permette di interpretare ed educare i propri desideri per donarsi veramente. Quando si pretende di donare tutto in un colpo è possibile che non si doni nulla. Una cosa è comprendere le fragilità dell’età o le sue confusioni, altro è incoraggiare gli adolescenti a prolungare l’immaturità del loro modo di amare. Ma chi parla oggi di queste cose? Chi è capace di prendere sul serio i giovani? Chi li aiuta a prepararsi seriamente per un amore grande e generoso?». 

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