A guidare la squadra, la prima associazione sportiva della Santa Sede, è un prete spagnolo, monsignor Melchor Sanchez de Toca, il numero due, del Pontificio Consiglio per la Cultura, e un runner pronto sempre a scendere in pista. Le Olimpiadi? «Sarebbe un sogno quella bandierina giallo-bianca alle olimpiadi ma non è un obiettivo, siamo realisti, né a breve termine e neanche a medio termine». Resta in sottofondo l’impegno di tutti a promuovere lo sport come chiave per diffondere valori positivi. Cultura, bellezza, etica, spiritualità, solidarietà. Il cardinale Ravasi ne approfitta per menifestare preoccupazione davanti a certi episodi di odio e razzismo negli stati. «Sono spettacoli squallidi che danneggiano le competizioni». Chi fa parte dell’Athletica lavora in Vaticano. C’è la farmacista, il vigile del fuoco, la guardia svizzera, il dipendente dei Musei del Papa, il giornalista dell’Osservatore Romano. Ma ci sono anche i giovani migranti accolti da Auxilium, tutti soci onorari come Jallow Buva, 22 anni arrivato dal Gambia e Ansou Cisse, 20 anni, senegalese.
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