Papa Francesco tuona contro le colonizzazioni ideologiche del gender che imprigionano le masse

Papa Francesco tuona contro le colonizzazioni ideologiche del gender che imprigionano le masse
di Franca Giansoldati
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Giovedì 18 Aprile 2019, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 17:07
Città del Vaticano – Messa del Crisma a San Pietro. Papa Francesco davanti a vescovi, cardinali e sacerdoti è tornato a denunciare con forza le colonizzazioni ideologiche, il mal sottile che dal di dentro, lentamente, sta mutando la società. «Oggi le città si imprigionano non tanto a punta di lancia, ma con i mezzi più sottili di colonizzazione ideologica. Solo l’unzione della nostra cultura propria, forgiata dal lavoro e dall’arte dei nostri antenati, può liberare le nostre città da queste nuove schiavitù». Il passaggio è contenuto nella omelia della messa durante la quale ha avuto luogo la benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma, un rito antico che segna l'avvio del triduo pasquale che culminerà con la messa di Pasqua a San Pietro domenica mattina.

Commentando il Vangelo Papa Francesco ha ricordato che nella visione evangelica della folla l'evangelista Luca «indica quattro grandi gruppi che sono destinatari preferenziali dell’unzione del Signore: i poveri, i prigionieri di guerra, i ciechi, gli oppressi». IN quest'ultima categoria, quella degli oppressi, dei prigionieri, il pontefice colloca coloro che sono resi ciechi dalla colonizzazione ideologica, un tema che in questi anni di pontificato stato ricorrente nella predicazione di Bergoglio. Cosa intende quando denuncia i pericoli derivanti dalle colonizzazioni ideologiche? Il 27 luglio del 2016, nell'incontro con i vescovi polacchi nella cattedrale di Cracovia, Francesco spiegava esplicitamente che «in Europa, in America, in America Latina, in Africa, in alcuni Paesi dell’Asia, ci sono vere colonizzazioni ideologiche. E una di queste è il gender» visto che «a scuola si insegna che il sesso ognuno lo può scegliere” arrivando a fare peccato contro Dio Creatore!».

Un'altra volta affermò che «le colonizzazioni ideologiche e culturali guardano solo il presente, rinnegano il passato e non guardano il futuro. Vivono nel momento, non nel tempo, e per questo non possono prometterci niente. E con questo atteggiamento di fare tutti uguali e cancellare le differente commettono, fanno il peccato bruttissimo di bestemmia contro il Dio creatore. Ogni volta che arriva una colonizzazione culturale e ideologica si pecca contro Dio creatore perché si vuole cambiare la Creazione come l’ha fatta Lui. E contro questo fatto che lungo la storia è accaduto tante volte soltanto c’è una medicina: la testimonianza, cioè il martirio».

 
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