Commentando il Vangelo Papa Francesco ha ricordato che nella visione evangelica della folla l'evangelista Luca «indica quattro grandi gruppi che sono destinatari preferenziali dell’unzione del Signore: i poveri, i prigionieri di guerra, i ciechi, gli oppressi». IN quest'ultima categoria, quella degli oppressi, dei prigionieri, il pontefice colloca coloro che sono resi ciechi dalla colonizzazione ideologica, un tema che in questi anni di pontificato stato ricorrente nella predicazione di Bergoglio. Cosa intende quando denuncia i pericoli derivanti dalle colonizzazioni ideologiche? Il 27 luglio del 2016, nell'incontro con i vescovi polacchi nella cattedrale di Cracovia, Francesco spiegava esplicitamente che «in Europa, in America, in America Latina, in Africa, in alcuni Paesi dell’Asia, ci sono vere colonizzazioni ideologiche. E una di queste è il gender» visto che «a scuola si insegna che il sesso ognuno lo può scegliere” arrivando a fare peccato contro Dio Creatore!».
Un'altra volta affermò che «le colonizzazioni ideologiche e culturali guardano solo il presente, rinnegano il passato e non guardano il futuro. Vivono nel momento, non nel tempo, e per questo non possono prometterci niente. E con questo atteggiamento di fare tutti uguali e cancellare le differente commettono, fanno il peccato bruttissimo di bestemmia contro il Dio creatore. Ogni volta che arriva una colonizzazione culturale e ideologica si pecca contro Dio creatore perché si vuole cambiare la Creazione come l’ha fatta Lui. E contro questo fatto che lungo la storia è accaduto tante volte soltanto c’è una medicina: la testimonianza, cioè il martirio».
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