Il mio sogno? «Girare il mondo su una 500 antica e poi scrivere un libro». Dario ha dieci anni, è iraniano ma vive a Roma con la sua famiglia. Il papà è di Teheran e la mamma romana. Domani sarà da Papa Francesco assieme ad altri settemila bambini provenienti da un'ottantina di paesi. Sulla pace ha le idee chiare: «vorrei costruire un mondo senza razzismo e discriminazione». A Bergoglio porterà un disegno. Un arcobaleno. Arianna è l'altra bambina iraniana che farà parte della comitiva nell'Aula Paolo VI. Lei spera di avere sempre tanti amici accanto: vorrebbe un pianeta colorato e unito, dove «tutti possono giocare» e magari fare qualche magia, per esempio «riempire il cielo di fiori e quando piove escono dalle nuvole».
Il mondo dei più piccini a qualsiasi latitudine del pianeta è proprio così, senza visioni prevaricanti nè pregiudizi. «Le guerre uccidono il loro futuro» ha affermato Francesco ieri all'Angelus.
Papa Francesco: «È un'ora buia, l'umanità ha preferito Caino ad Abele. La guerra cancella il futuro»
Naturalmente all'incontro di domani pomeriggio nell’Aula Paolo VI in Vaticano l'atmosfera non sarà così cupa: assieme condivideranno tante speranze e preoccupazioni per il futuro. L’incontro è stato preparato dalla pubblicazione di due libri: “L’Enciclica dei bambini”, libro scritto da padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli e da Cari Bambini, il volume scritto da Domenico Agasso che raccoglie le domande di una ventina di ragazzini di alcuni dei paesi visitati da Papa Francesco. A ognuno Bergoglio risponde con il cuore aperto. Samuel, dieci anni, del Sudan, dice si soffrire la fame e la miseria. Francesco lo accarezza: «Capisco le tue lacrime e la tua volontà di fuggire. Tutti i bambini dovrebbero poter andare a scuola e avere spazi per giocare». James, sette anni, americano, chiede al Papa cosa lo rattrista. Bergoglio risponde che lo addolora «sapere che esistono milioni di persone e di bambini che angora oggi muoiono di fame. Per questo ricordo sempre che chi ha la fortuna di avere il cibo e l'acqua non deve sprecarli».
Domani i ragazzi giungeranno a San Pietro a bordo di 63 bus speciali di cui 30 di Busitalia e 8 treni straordinari messi a disposizione gratuitamente dal Gruppo FS Italiane. L’incontro è patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e organizzato in sinergia con Comunità di Sant'Egidio, Cooperativa Auxilium, Trenitalia e Busitalia (società del Gruppo FS Italiane), Uffici Scolastici Regionali e con il sostegno del mondo francescano, della Fondazione PerugiAssisi e della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
«Davanti a una società in guerra l’uno con l’altro, dove esistono contrapposizioni, muri ed esclusioni una giornata mondiale dei bambini è il segno di un mondo diverso dove c’è posto per tutti, dove abita la pace e la fraternità. I bambini chiedono pace, rispetto e ascolto. È dovere del mondo degli adulti iniziare a prenderli sul serio» ha spiegato padre Enzo Fortunato.
In Vaticano canterà il rapper Mr.Rain. Il brano scelto si intitola Supereroi. Poi parlerà il Papa Francesco salutato da Pamela 7 anni, siriana, Seraphim, 7 anni, ucraino, Alessio, 10 anni, del Benin, Alejandro, 7 anni del Guatemala; Tomas, 9 anni dell'Australia.