Scoperti oltre due milioni di mascherine fuorilegge

Scoperti oltre due milioni di mascherine fuorilegge
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Sabato 25 Luglio 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:31

PERUGIA - Un conto stratosferico. Scioccante. Oltre due milioni di mascherine illegali, Due milioni e mezzo per l’esattezza. Sono le mascherine sequestrate a Perugia e provincia negli ultimi quattro mesi, da quando cioè sono diventate un bene primario per combattere la diffusione del coronavirus.

Il numero è la somma di diverse operazioni condotte soprattuto dai militari della guardia di finanza di Perugia, diretti dal colonnello Danilo Massimo Cardone e coordinati dal tenente colonnello Massimiliano Scudieri, e di un’altra importante operazione portata avanti dai carabinieri del Nas guidati dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga.

L’ULTIMA OPERAZIONE
A due milioni e mezzo, con tanto di sequestri e denunce, ci si arriva con l’ultimissima operazione firmata dai finanzieri perugini in stretto contatto con i loro colleghi di Pomezia e Roma.
Oltre 320.000 mascherine ffp2, prive dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa nazionale e comunitaria, sono state sequestrate dai finanzieri che hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria di Perugia 4 persone per il reato di frode in commercio. Le indagini delle Fiamme Gialle della compagnia di Pomezia, affiancate dai colleghi di Perugia, hanno preso le mosse da un precedente sequestro, eseguito in un punto vendita di Ardea, di dispositivi importati dalla Cina e recanti il marchio «CE» in forza di una certificazione rilasciata da un istituto che, in base a quanto emerso dalle indagini, non rientrava tra gli «Organismi notificati».

Gli accertamenti, svolti dai militari in sinergia con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Inail., hanno permesso di risalire all’importatore, un’impresa di Perugia molto attiva nella distribuzione di dispositivi di protezione individuale, nonché ad altre società clienti della prima, destinatarie di partite di mascherine. Sono quindi scattate le perquisizioni nelle sedi e nei magazzini di 4 operatori economici - a Roma, Pomezia, Perugia, Anagni e Civitanova Marche - che hanno consentito di trovare i pezzi sequestrati. Questi ultimi una volta piazzati sul mercato avrebbero fruttato circa 3,7 milioni di euro. Oltre 240.000 mascherine sono state anche scovate presso un deposito dell’importatore di Perugia, che aveva «auto-dichiarato» all’Istituto Superiore della Sanità e all’Inail il possesso delle caratteristiche tecniche e il rispetto dei requisiti di sicurezza, deroga consentita in via eccezionale dal governo proprio per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

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