Perugia, stupro nel parcheggio: preso un ragazzo

Perugia, stupro nel parcheggio: preso un ragazzo
di Michele Milletti
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 07:00

Rimasto in zona. Tranquillo e sereno. Perché per lui violenza sessuale non c’era e non c’è stata. Rimasto in zona e dunque inevitabilmente finito nei racconti e nelle descrizioni di chi si trovava, all’alba di domenica, tra il parcheggio e l’esterno del  locale alla prima periferia cittadina dove una ragazza poco più che diciottenne ha gridato allo stupro.
E così, dopo l’arrivo sul posto della polizia e le immediate cure da parte del 118 alla ragazza, l’identikit del presunto responsabile della violenza ha preso forma fino a giungere alla sua individuazione.
E se lei come detto è giovanissima, lui è appena poco più grande. Individuato e inevitabilmente sotto indagine da parte della polizia e della procura, ma anche convinto di non aver usato alcuna violenza nei confronti della ragazza conosciuta quella stessa sera, e assolutamente certo si sia trattato di un rapporto consenziente.
Già. Peccato per lui che lei abbia raccontato ai soccorritori, e poi confermato nella denuncia presentata qualche ora dopo, come a un certo punto abbia detto “no”. Come cioè si siano piaciuti e come lei stessa abbia pensato di arrivare fino in fondo a quell’incontro casuale durante una serata a ballare in un locale, ma come poi all’improvviso abbia cambiato idea. Cosa che non solo è assolutamente nel suo diritto di fare ma, secondo quanto ha raccontato a sanitari e poliziotti, motivata anche dall’aver avuto improvvisamente paura per la sua salute. Dal momento che si è trovata davanti uno sconosciuto, in tutto e per tutto.
Tra questi due estremi si è fin da subito mossa l’azione degli agenti della squadra volante, diretti da Monica Corneli, impegnati nel ricostruire nel dettaglio quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica.
Con la violenza sessuale, stando al racconto della ragazza, avvenuta all’aperto nel parcheggio. Con il giovane presunto aggressore che l’avrebbe sopraffatta con la forza dopo il suo improvviso rifiuto a non andare oltre.
Visto il racconto e l’accusa mossa, la giovane è stata portata in ospedale per tutti gli accertamenti successivi all’attivazione del codice rosso, come da prassi in questi e altri casi di violenza di genere e nei confronti di soggetti fragili.
Ora toccherà dunque agli investigatori, coordinati dalla procura, ricostruire nei minimi dettagli l’accaduto, anche sulla base di eventuali elementi emersi dagli accertamenti medici cui è stata sottoposta la ragazza.
Perché da un lato c’è un ragazzo che grida la sua innocenza, ma dall’altro c’è una giovane che non ha negato il primo approccio ma sottolinea come a un certo punto abbia deciso di interrompere.

E “no” deve essere sempre no. In qualunque momento.

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