Violenza sessuale su una bambina: arrestato un parente dopo la denuncia della mamma. Il caso ad Assisi

La piccola vittima ha raccontato tutto alla madre. L'orco incastrato dalle chat. Cinque anni da incubo

L'indagine è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Assisi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 14:53

Un uomo di 47 anni è stato arrestato dai carabinieri di Assisi con l'accusa di violenza sessuale su una minorenne. La vittima ha meno di 14 anni. L'indagine è iniziata quando la bambina ha deciso di raccontare tutto alla mamma. La donna si è rivolta ai carabinieri della stazione di Bastia indicando l'autore delle molestie: un uomo legato da un vincolo di parantela con la famiglia della piccola e anche vicino di casa.

Roma, violenta la figlia per anni e la obbliga a lavorare. La vittima: «Urlavo per farlo smettere»

Nel telefono dell'uomo sono state trovate le chat delle conversazioni con la bambina che veniva costretta a subire le molestie perché l'uomo la minacciava di conseguenze fisiche pesanti per lei e per la famiglia.

I fatti sarebbero, addirittura, iniziati, secondo quanto riporta una nota della procura a firma del procuratore capo, Raffaele Cantone, 4 o 5 anni prima della denuncia. Più volte la piccola aveva chiesto all'orco di essere lasciata in pace.

LE CHAT

Hanno ricostruito le chat delle conversazioni tra lui e la bambina presenti nei telefoni dell'indagato, anche se da questi cancellate, i carabinieri della compagnia di Assisi. Secondo la Procura di Perugia nei «numerosi» contatti emergeva come l'indagato costringesse la minorenne a subire le sue molestie paventandole, in caso di rifiuto, gravi conseguenze per la salute e l'incolumità propria e dei familiari. Ulteriori elementi investigativi utili a definire quello che è considerato un «grave e solido quadro indiziario» emergevano anche dall'analisi del telefono della bambina che «a più riprese chiedeva all'uomo di essere lasciata in pace». Il gip ha quindi valutato la sussistenza del «pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato», sussistendo quello di inquinamento probatorio e quello di fuga applicando la custodia cautelare in carcere. Sempre in base alla ricostruzione degli investigatori, l'uomo, avuta notizia delle indagini, si è allontanato dalla sua residenza, recandosi presumibilmente nel suo paese di origine e facendo rientro dopo alcuni giorni a Roma a casa di un congiunto. I carabinieri lo hanno però individuato e arrestato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA