Var e scommesse, errore sul gol della Juve: Lega Serie A in tribunale a Perugia

Il caos a fine partita tra Juve e Salernitana
di Enzo Beretta
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Ottobre 2022, 07:12

La Lega di Serie A viene trascinata in tribunale, a Perugia, da un avvocato che l’11 settembre ha visto sfumare una vincita di oltre 3.600 euro per il gol della Juventus annullato dal Var. Una marcatura al 97mo minuto che avrebbe portato alla vittoria dei bianconeri sulla Salernitana. E invece due punti bruciati: il gol di Milik è stato annullato perché Bonucci - è stato deciso - si sarebbe trovato in posizione di fuorigioco al momento del tiro. Alle proteste è seguito il parapiglia finale con le espulsioni di Fazio, Cuadrado e Allegri. La rete annullata dal Var avrebbe portato alla vittoria dei bianconeri ma l’errore legato al gol «ingiustamente» negato al centravanti polacco ha fatto perdere la scommessa online all’avvocato Fabio Garzi con la passione per il calcio. Il legale perugino ha chiesto i danni alla Lega nazionale professionisti di Serie A e così è stata fissata al 7 dicembre prossimo l’udienza dinanzi al giudice di pace Cristiana Cristiani: in quella circostanza la Lega dovrebbe costituirsi come parte nel processo civile. Un errore «colpevole e determinante»che ha portato «a un danno ingiusto consistente nella perdita della chance di realizzare una consistente vincita economica», si può leggere nell’atto.

«Dal punto di vista del diritto, secondo me, la questione è fondata - spiega Garzi -. Ho intrapreso questa azione civile per una questione di principio.

Penso che questo sia un caso veramente peculiare. Non si parla dell'errore di un arbitro, visto che chiaramente nella storia ce ne sono stati a migliaia, ma il punto qui è che è stata utilizzata una tecnologia in maniera totalmente errata. Secondo me in questo caso c'è proprio il classico esempio di scuola di negligenza e imperizia. Poi si discuterà sul nesso di causalità e su altri aspetti, ma sotto il profilo della responsabilità io sono molto convinto».

Il legale perugino, assistito dal collega Andrea Colavita, ha inviato nelle scorse settimane due paginette di diffida alla Lega nazionale professionisti attraverso cui ricostruisce i fatti avvenuti in campo, chiedendo di essere risarcito del danno. nel documento si parla di «errore degli addetti Var che, non considerando la posizione del giocatore Candreva, hanno disatteso la regola di giudizio più elementare, che consiste, in caso di verifica del fuorigioco su calcio d'angolo, nel seguire la posizione del giocatore che batte e di quello che si oppone al cross. non vi è dubbio che della negligenza e imperizia del personale utilizzato (arbitro e tecnici tv), nonché delle eventuali carenze tecniche ed organizzative debba giuridicamente rispondere il soggetto che ha organizzato l'evento sportivo, e cioè, nella specie, la Lega serie A». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA